"Quando pensavamo di averla salvata. Saida ci è sfuggita"

Il sindaco Figoli pronto ad aiutare per il funerale

Tutto il paese è sgomento per la tragedia, in testa il sindaco Loris Figoli che ha sempre aiutato la donna di origini tunisine che ormai viveva da tempo a Riccò e due anni fa, proprio la vigilia di Natale, aveva ricevuto la cittadinanza italiana con una bella cerimonia in Comune.

"Quando pensavamo di averla salvata, Saida ci è sfuggita dalle mani", da detto il sindaco con un velo di tristezza. Figoli si è già messo a disposizione per il funerale, non ancora fissato. Intanto i genitori dei compagni di scuola della figlia dodicenne, stanno organizzando una fiaccolata in paese in memoria di Saida.

"Credo che un ricordo di questo dramma sia doveroso – ha aggiunto il sindaco – come altrettanto debba essere poi un rispettoso silenzio: non per girarsi dall’altra parte, ma perché non è di clamore che hanno bisogno i suoi ragazzi. Dopo una vita trascorsa nel rispetto di regole e tradizioni, per Saida qualcosa è tragicamente cambiato. Io non esibirei il contrasto alla cultura occidentale: questo è un uomo che uccide la donna che credeva sua! - di nuovo, come troppe volte è già accaduto - Direi piuttosto che lei aveva fatto un percorso sociale e culturale, nel rispetto della propria identità, mentre lui non ci è mai riuscito. Forse, ma sempre esprimendosi con le dovute cautele, Saida ha accolto e fatto proprio un segnale di maturazione che le arrivava (anche) da servizi sociali di prim’ordine, mentre lui si attendeva (o reclamava e invocava ) una assistenza strettamente economica ma muta e distante. Dopo la prima violenza denunciata, circa un mese fa, sono state attuate tutte le misure e le azioni che le norme consentono: in virtù di un ottimo comando locale dei carabinieri ed anche grazie alla dedizione di chi lavora a scuola e in comune. (Proprio da lì, dalla scuola, in tempo reale, è scattato l’allarme)".

"Nel più totale sgomento di una intera comunità – conclude Figoli – in quello che è un abbraccio corale per due dei suoi figli, resta la testimonianza di una mamma che con coraggio e orgoglio diventava italiana la vigilia di Natale del 2022, ma anche di un padre che da oltre venti anni cercava la propria strada: facendolo, talvolta, sopra le righe. Nel silenzio del rispetto c’è la gratitudine per quanto servizi sociali, scuola e forze dell’ordine, facciano ogni giorno senza soste nonostante il fragore stridente di questo dolore e di molti altri piccole e frustranti sofferenze".

Sul femminicidio di Riccò è intervenuta anche Francesca Tarantini, responsabile coordinamento donne della Cgil spezzina: "L’ennesima tragedia frutto di una relazione non libera, siamo sgomente ed indignate, un delitto avvenuto nonostante l’omicida avesse il divieto di avvicinamento alla vittima ed ai figli. Servono maggiore sicurezza e protezione per le potenziali vittime. Una tragedia maturata in un contesto culturale patriarcale e maschilista, che rigettiamo profondamente. Come coordinamento donne della Cgil invitiamo tutte le lavoratrici che scontano discriminazioni di genere e sono vittime di molestie a rivolgersi al nostro punto di ascolto, scrivendo a [email protected]. Dobbiamo operare per creare una cultura del rispetto della differenza di genere a partire dalle scuole".

Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, afferma che

"La tragedia di Riccò del Golfo lascia sgomenti e ancora una volta siamo a pensare che un dramma del genere forse si sarebbe potuto evitare. Accanto al piano della legalità e della sicurezza c’è poi quello relativo alla cultura e all’integrazione: nel nostro paese è inammissibile che ognuno non sia libero di scegliere come vivere. Un fatto gravissimo che colpisce le donne e i più deboli".

Massimo Benedetti