REDAZIONE LA SPEZIA

"Questo non è un insegnamento. Come si sentiranno le ragazze?"

Sommario: Sergio Dall'Oglio, esperto di sport e pugilato, critica comportamenti non etici nel calcio giovanile, sottolineando l'importanza del rispetto e della dignità nell'agonismo sportivo.

Lo sport è ben altro. Sergio Dall’Oglio le regole le conosce bene, soprattutto quelle non scritte sui regolamenti. Dopo anni di pugilato, impegnato sul ring e all’angolo come istruttore, e le esperienze nel calcio è rimasto “imbarazzato“ dall’epilogo della partita di calcio giovanile. "Questo non si può definire sport – spiega il tecnico sarzanese – perchè così si mortificano gli sconfitti. Se la prossima settimana le bambine che hanno subìto il punteggio così pesante non si presentassero all’allenamento non ci sarebbe da meravigliarsi. E’ questo che vogliamo trasmettere? Si può vincere anche senza segnare così tanti gol a un avversario nettamente inferiore". E ricorda i suoi insegnamenti nella boxe. "Non serve andare lontano nel tempo – conclude Sergio Dall’Oglio – ma ricordo la scorsa estate quando nel corso di una riunione che abbiamo tenuto in Toscana ho chiesto al mio allievo di non affondare più i colpi. La differenza tecnica con l’avversario era così evidente che avrebbe vinto senza problemi. Non era necessario umiliare un ragazzo, bastava stare attenti a non subire reazioni improvvise ma senza infierire. La vittoria ha tanti volti e quello del rispetto deve emergere sempre".

Massimo Merluzzi