ANNA PUCCI
Cronaca

Qufu, la città di Confucio tra storia e turismo

La visita della delegazione sarzanese: idee per scambi commerciali / WENSHANG, LA CINA ALLE PORTE DI... SARZANA

La delegazione sarzanese davanti alla tomba di Confucio

Qufi (Cina), 30 ottobre 2016 - E’ con una visita a Qufu, la città di Confucio, che gli ospiti cinesi di Wenshang, contea nel sud ovest dello Shandong, hanno voluto salutare, giovedì 20 ottobre scorso, la delegazione sarzanese dopo il rinnovo del patto di amicizia firmato martedì tra i sindaci Alessio Cavarra e Hongwei Wang. L’offerta di un percorso turistico sulle orme del filosofo il cui pensiero ha influenzato l’identità culturale cinese è una scelta significativa da parte dell’amministrazione locale che – lo ha ribadito il sindaco Wang – ci tiene molto a costruire rapporti commerciali e culturali con Sarzana e il territorio che la circonda. Già a Wenshang, città cantiere con molti quartieri residenziali in costruzione, le visite hanno riguardato non solo il distretto produttivo ma anche tre luoghi sacri capaci di essere risorsa turistica: il Tempio buddista di Baoxiang, il tempio Taoista di Guanyu e il Tempio di Istruzione dedicato proprio a Confucio.

I FLUSSI di visitatori appaiono essere quasi esclusivamente interni ma Wenshang si propone anche come porta d’accesso a emergenze culturali vicine. Qufu, ad esempio. A fare da accompagnatori in questa città, a una settantina di chilometri verso est, sono ancora gli esponenti della locale Camera di commercio. A Qufu, 80mila abitanti, si trovano tre monumenti legati a Confucio, che qui visse tra il 551 e il 478 a.C., dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità come le nostre Cinque Terre. Si tratta del Tempio di Confucio, complesso monumentale secondo per dimensioni solo alla Città Proibita, della sua tomba e della residenza della famiglia Kong, ossia dei discendenti del filosofo che qui hanno vissuto fino alla 77esima generazione (prima metà del ‘900) in un insieme di 152 edifici con 480 stanze.

Ad una settantina di chilomenti da Wenshang, ma verso ovest, sempre giovedì la delegazione sarzanese è stata accompagnata in un’altra meta del turismo interno: il Monte Shang, nella città di Laingshan la cui sindaca Sun ha accolto Cavarra auspicando l’avvio di contatti con Sarzana. Anche Liangshang aspira a crescere. E per farlo guarda non solo all’industria ma anche al passato, reale o mitologico che sia. Sul Monte Shang è ambientata l’epopea di 108 fuorilegge alla Robin Hood raccontata in uno dei quattro romanzi classici cinesi, ‘I briganti’. La narrazione leggendaria si ispirerebbe alla presenza storica (siamo poco dopo l’anno mille) di un gruppo di banditi. Liangshan l’ha trasformata in un richiamo: sulla montagna è possibile percorrere sentieri e visitare pagode e fortezze che si offrono come ipotetico teatro delle gesta dei popolarissimi eroi. Nel lasciare la provincia dello Shandong, affacciata sul Mar Giallo di fronte alle due Coree, per dirigerci a sud nella provincia dello Jiangsu, resta la sensazione di aver incontrato una parte di Cina che sa di dover lavorare ancora molto per raggiungere i livelli di altre zone del paese. Proprio da queste necessità di investimento potrebbero nascere reciproci vantaggi con Sarzana.