ELENA SACCHELLI
Cronaca

Ricordo di Carlo Odelli: "Era lui il re delle api"

Scomparso a 95 anni aveva a lungo coltivato in Val di Vara la sua grande passione per gli alveari. .

Carlo Odelli con la sua allieva Sonja Parigger

Carlo Odelli con la sua allieva Sonja Parigger

Addio a Carlo Odelli, decano degli apicoltori, scomparso a 95 anni al San Martino di Genova dove era ricoverato. Lo ricorda la giornalista Manuela Vanoli, che scrive: "Abbiamo sempre saputo che la grande famiglia delle api avesse una regina. A Calice al Cornoviglio, però, fino a due giorni fa le api avevano anche un re. Era Carlo Odelli. Lucido fino all’ultimo, ha chiesto che la sua salma fosse composta con l’abito da lui preferito: la tuta gialla da apicoltore che lo aveva reso celebre durante le sagre di paese".

Carlo Odelli, prosegue Vanoli, non era un apicoltore qualsiasi: "Come ricorda la sindaca, Federica Pecunia, c’era in quest’uomo una nobiltà d’animo che gli ha fatto attraversare con serenità quasi un secolo di storia. Nato a Piacenza in una famiglia che contava 9 figli, all’età di 8 anni aveva perduto la mamma in un drammatico incidente ferroviario. A 9 anni, per superare quel ricordo doloroso, aveva cominciato ad alternare lo studio all’allevamento delle api, appreso dal padre. L’alveare, per lui, non aveva segreti e nell’ordine delle colonie trovava la stessa organizzazione di vita alla quale aspirava. Era stato naturale, così, iscriversi alla scuola che gli avrebbe conferito il diploma di perito agrario. Ma la sua intelligenza versatile lo avrebbe portato più in alto di ogni aspettativa. Assunto alla Snam di Milano, Carlo avrebbe mostrato ben presto le sue capacità di concludere i contratti. Per dieci anni, fu trasferito in Argentina e quando tornò in Italia venne promosso capo del personale".

Nella provincia spezzina, Odelli "acquistò subito una casa a Lerici. Più tardi scoprì la Val di Vara e se ne innamorò. A Usurana, frazione di Calice al Cornoviglio, si dedicò nuovamente alla passione giovanile dell’apicoltura. Divenne tecnico apistico e cominciò ad insegnare". Sonja Parigger, titolare dell’agriturismo “La volpara” di Veppo, è stata una delle sue allieve e – riferisce Vanoli – ne sottolinea l’altruismo: "Carlo non era geloso del suo sapere e quando teneva i corsi di apicoltura svelava tutto, senza paura di venire superato dai suoi alunni. Ai giovani, talvolta, trovava perfino i clienti. Per me è stato un grande maestro, ma anche un vero amico. L’ultimo Natale lo ha trascorso nel mio agriturismo e ci siamo telefonati fino a pochi giorni prima della sua morte. Con lui si poteva parlare di tutto. Conosceva diverse lingue straniere e aveva la capacità di risollevarsi da ogni problema".

Il re delle api. conclude Vanoli, ora non c’è più: "Per espressa volontà, non avrà una cerimonia funebre. Sarà cremato con la sua tuta gialla e continuerà a vegliare sulla Val di Vara. Il suo spirito libero sarà polline nel vento".