La Spezia, 20 giugno 2023 – Nessuna illegittimità nei provvedimenti con i quali, a inizio anno, le autorità italiane hanno assegnato i porti di Ancona e La Spezia alla ‘Geo Barents’, la nave di Medici senza frontiere impegnata nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale, che aveva effettuato due operazioni di salvataggio in acque libiche. Lo ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto due ricorsi della Ong, ribadendo come sia "evidente e innegabile" che spetti al Viminale assegnare il porto in quanto "le operazioni di soccorso vanno inquadrate nel più ampio e complesso contesto del fenomeno migratorio via mare" che oltre al soccorso prevede anche l’accoglienza, l’ordine pubblico e la gestione generale del fenomeno migratorio.
Nella sentenza il Tar afferma inoltre che "non convince l’architrave logico secondo il quale la nozione di ‘porto sicuro’ coinciderebbe necessariamente con quello più vicino alla zona di soccorso": anche perché "manca una definizione chiara e internazionalmente condivisa di ‘porto sicuro’ indissolubilmente legata al concetto di porto più vicino". In sostanza, per i giudici, il ministero in entrambi i casi ha fatto una "corretta applicazione del principio del porto sicuro", tenendo in considerazione una serie di fattori: la "sollecita definizione delle operazioni preordinate" all’assegnazione del porto per "garantire la breve durata dei soccorsi"; le dimensioni della Geo Barents, una nave idonea ad affrontare in sicurezza un più lungo tragitto, la mancata segnalazione" da parte della Ong di urgenze a bordo. Dirimente, infine, "l’impossibilità per i centri di accoglienza vicini alla zona del soccorso di ospitare migranti e la necessità di ricollocarli".