Sono un servizio di beni diventati un lusso (come può essere ormai considerato l’arrivo del proprio piatto preferito fin sulla soglia della porta di casa, a qualsiasi ora del giorno e della notte), ma loro, ’il lusso’ di un servizio igienico a disposizione (o di un tetto sulla testa che li ripari dalle intemperie durante le soste) sembrano non meritarlo. I 17 riders spezzini dipendenti dell’azienda multinazionale e leader nel food delivery Just Eat, da lunedì 23 settembre hanno visto a sorpresa lo spostamento del loro punto stazione da ’Casa Rider’ in via Padre Giuliani 24 a piazza Beverini. E ora, in stato di agitazione, non escludono uno sciopero contro questo provvedimento. Voluta fortemente da Cgil spezzina (in collaborazione con Cisl e Uil) e concessa dall’amministrazione comunale, ’Casa Rider’ dal febbraio 2023 costituisce un unicum a livello nazionale in quanto "luogo autogestito e autofinanziato dagli stessi lavoratori" oltreché aperto anche ai riders di tutte le altre piattaforme, che possono così fruire di un luogo chiuso in cui sostare, depositare zaini, biciclette e utilizzare i servizi igienici tra un turno e l’altro. "Casa Rider – dice Luca Comiti, segretario della Cgil spezzina – è un unicum a livello nazionale e noi la vogliamo difendere perché punto di riferimento che permette di dare sollievo e ristoro ai ragazzi.
È fondamentale per noi mantenere questo presidio di civiltà e di sicurezza per lavoratori e lavoratrici che operano ormai in un contesto complicato ma sempre più fondamentale per la nostra economia". "L’azienda, a sorpresa – spiega Pierpaolo Ritrovati, responsabile Riders spezzini per la Filt Cgil – ci ha intimato via mail, di trasferirci in piazza Beverini. Vorrei quindi porre l ‘accento su che cosa voglia dire far sostare lì i nostri 15 scooter e le due macchine: è una piazza che ha un parcheggio con senso unico e tutti noi, sostando lì, creeremmo del traffico ulteriore a quello che normalmente c’è. Inoltre è una piazza con portici esposti al vento, panchine presenti ma soltanto all’aperto e i riders, che in sede per qualsiasi bisogno fisiologico possono andare in bagno, devono invece contare sulla disponibilità di bar e ristoranti. Ci ritroviamo – conclude Ritrovati - con i lavoratori lasciati all’addiaccio e alle intemperie". Ad avvertire sul rischio di uno sciopero è Stefano Bettalli, segretario provinciale Filt Cgil. "Abbiamo richiesto un incontro ma l’azienda non ci ha ancora convocato. Se Just Eat pretende che l’hub di partenza sia in centro, deve trovare una sistemazione al chiuso. Siamo in stato di agitazione e non escludiamo di proclamare uno sciopero contro questo provvedimento iniquo".
Alma Martina Poggi