REDAZIONE LA SPEZIA

"Rilanciare l’entroterra. Turismo equilibrato"

Sandro Pietrobono, candidato al consiglio regionale, punta a valorizzare l'entroterra con servizi e turismo. Critica la mancanza di attenzione alla sanità e propone soluzioni per ridistribuire il turismo e creare posti di lavoro. Promuove un collegamento diretto tra Cinque Terre e Val di Vara. Combatte la burocrazia distante dai cittadini.

Sandro Pietrobono, consigliere a Pignone

Sandro Pietrobono, consigliere a Pignone

È l’uomo d’esperienza della lista: è stato sindaco di Pignone, consigliere provinciale, presidente della Comunità montana della Val di Vara. Competenze che Sandro Pietrobono, vorrebbe portare in consiglio regionale, con un occhio particolare per il ’suo’ entroterra.

Sulla salvaguardia dell’entroterra si sono sprecati programmi e annunci. Come pensa che possano essere rilanciati i territori montani?

"Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi: portare le istanze dell’entroterra in consiglio regionale. La nostra valle deve rivendicare il proprio sviluppo, fatto di servizi e turismo. Oggi non è cosi".

Cioè?

"Basta vedere la sanità. Il San Nicolò è stato abbandonato, ma poteva essere il punto di riferimento intermedio per l’entroterra. Se uno si sente male in alta Val di Vara, prima che arriva in ospedale... Ci deve essere un trait d’union tra riviera ed entroterra sui servizi essenziali, che devono essere a portata di tutti. Anche sul turismo si potrebbe fare di più".

Come?

"Si parla tanto di overtourism, ma nessuno ha pensato a come redistribuire e portare nella vallata i turisti. L’entroterra è stato sempre snobbato da tutti, e questo ne ha preservato l’integrità, che oggi può diventare una risorsa. Con la distribuzione dei flussi e maggiori servizi, creremo tanti posti di lavoro, fondamentali per l’entroterra. Da sempre propongo un collegamento diretto tra Cinque terre e Val di Vara: una funivia, oppure cremagliere, una strada. Faciliterebbe lo sviluppo di entrambi i territori".

Un’altra battaglia da portare avanti?

"Quella contro la sburocratizzazione dell’ente, oggi troppo distante dal cittadino".

Matteo Marcello