La Spezia, 18 ottobre 2024 – Venti anni per vedersi riconosciuto il diritto a una retribuzione che lo Stato ha sempre negato. Una battaglia legale infinita che, finalmente, li ha visti vincitori. Una trentina di medici – moltissimi dei quali spezzini – riceverà un cospicuo risarcimento per il mancato ottenimento della remunerazione spettante a chi, tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, era iscritto a corsi universitari di specializzazione medica e operava nelle strutture ospedaliere. Lo ha deciso, con sentenza definitiva, la Corte d’Appello di Roma, al termine di uno scontro legale iniziato agli albori del nuovo millennio, passato due volte per il pronunciamento della Corte di Cassazione, e condotto in punta di diritto dall’avvocato spezzino Gianfranco Borrini. Nodo del contendere, la mancata remunerazione spettante agli specialisti, disposta da direttive della Comunità europea ma recepite con almeno un decennio di ritardo dallo Stato.
Una lacuna che, in soldoni, ha significato per molti medici l’impossibilità di essere adeguatamente pagati per il servizio svolto nelle strutture sanitarie in regime di specializzazione. “Il diritto al risarcimento del danno sussiste in quanto qualsiasi formazione a tempo pieno o ridotto dei medici, iniziata prima del 29.1.1982 e proseguita dopo il 1.1.1983 deve essere oggetto di una remunerazione adeguata. È pacifico che il recepimento (delle direttive comunitarie; ndr) sia stato tardivo” si legge nella sentenza con cui la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto in maniera chiara e inequivocabile la responsabilità per inadempimento dello Stato, stabilendo un risarcimento per ognuno dei ricorrenti. Per i ministeri della Salute, della Pubblica istruzione, e dell’Economia, oltre al pagamento di tutte le spese legali sostenute in questi anni dai medici, è in arrivo un salasso che supererà la soglia del milione di euro: per ogni medico, la Corte d’Appello ha individuato in 6.713,94 euro la somma per ogni anno di corso sostenuto dal medico.
Somma che, rivalutata e comprensiva di interessi pluriventennali, arriverà a sfiorare i 10mila euro all’anno. Ogni medico, a seconda della durata della specializzazione, riceverà dunque dai 40mila agli 80mila euro di risarcimento. La sentenza, definitiva, è già stata notificata ai ministeri per ottenere il pagamento di quanto stabilito dalla giustizia. Di certo, molti dei medici hanno già dato mandato all’avvocato Borrini di presentare – sempre alla Corte d’Appello – un ricorso per ottenere un ulteriore risarcimento per il mancato rispetto del ’termine ragionevole’ della durata del processo, secondo quanto previsto dalla Legge Pinto.