
Il questore Sebastiano Salvo
Quando la violenza scoppia in corsia e le vittime sono gli operatori sanitari chiamati non soltanto a occupari della salute dei ricoverati, del trattamento dei codici di ingresso al pronto soccorso ma devono difendersi dalle aggressioni verbali e spesso anche fisiche. Dal 2020 a oggi in Asl5 sono state 281 le aggressioni, 225 verbali 225 e 56 fisiche 56. Nell’ultimo anno 78 (64 verbali e 14 fisiche), e dall’inizio del nuovo anno 14, tutte verbali. Per far fronte alla difficoltà degli operatori è stato raggiunto l’accordo tra l’azienda sanitaria spezzina e la Questura della Spezia per la firma del protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti degli operatori sanitari, sociosanitari e ausiliari di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni. Alla vigilia della giornata giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si celebra oggi, 12 marzo, Asl 5 ha realizzato un poster che verrà diffuso in città e affisso in tutte le strutture sanitarie: reparti degli ospedali, laboratori, ambulatori, consultori, sale d’attesa.
L’obiettivo è sensibilizzare l’utenza e stimolare la riflessione sul problema che i dati raccontano essere tristemente in aumento. Nel manifesto viene ben evidenziato, oltre alla richiesta di rispetto per chi sta lavorando per salvare una vita, anche i rischi di chi aggredisce un operatore sanitario o danneggia le strutture. Atti che possono tradursi nell’arresto immediato oppure in flagranza differita con reclusione fino a 5 anni. "Aver realizzato questo protocollo d’intesa con la Questura di Spezia – spiega Paolo Cavagnaro direttore generale Asl5 – significa sottolineare, ancora una volta, l’importanza che riponiamo nella prevenzione e nel contrasto della violenza verso gli operatori sanitari. Un fenomeno che si manifesta non solo da parte dei pazienti, ma anche di parenti e caregiver. Portare all’attenzione della cittadinanza questi episodi è fondamentale perchè si comprenda che l’essere violenti e aggressivi, sia a parole sia nei gesti, non porta a nessun risultato, piuttosto rende più faticoso e lento il processo di diagnosi e cura. Il protocollo che firmeremo è un impegno a mettere in atto una serie di azioni concrete per rendere i luoghi di lavoro e cura più sicuri per utenti e operatori, scoraggiando l’utilizzo di aggressività e violenza come mezzo per ottenere tutto e subito". La firma del protocollo è stata salutata con soddisfazione dall’assessore regionale Massimo Nicolò e dal Questore della Spezia, Sebastiano Salvo. "Il protocollo rafforza l’attenzione già evidenziata con la ripristinata operatività di un posto di polizia al Sant’ Andrea e la definizione di procedure operative sia per l’attivazione immediata degli interventi delle forze di polizia in situazioni critiche che per l’attuazione concreta della procedibilità dei reati correlata all’aumentata tutela in favore del personale sanitario".
Massimo Merluzzi