La Spezia, 23 ottobre 2024 - Rissa in centro città e violenta spedizione punitiva in occasione della fiera di San Giuseppe a marzo: 4 commercianti ambulanti arrestati per tentato omicidio e 7 persone denunciate per rissa dalla polizia.
Sono stati arrestati questa mattina presto in Piemonte - dalla squadra mobile della Questura della Spezia con la collaborazione di quella di Torino - 4 commercianti ambulanti che nella primavera scorsa si sarebbero resi responsabili di una violenta spedizione punitiva, scaturita dopo una rissa verificatasi nel pieno centro cittadino.
L’antefatto: il 17 marzo, durante la Notte Bianca organizzata in occasione della ricorrenza del patrono della Spezia, si è verificata una rissa davanti ad un bar di via Chiodo, che ha visto contrapposte due fazioni: dei ragazzi locali e dei giovani ambulanti giunti in città per partecipare alla consueta fiera di San Giuseppe.
La rissa è scaturita per futili motivi: qualche apprezzamento, qualche scambio di sguardi in tono di sfida, qualche bicchiere di troppo.
Dopo la rissa, che non aveva gravi conseguenze, è seguita una violenta spedizione punitiva da parte degli ambulanti che avevano avuto la peggio.
Infatti, dopo essere scappati, erano ritornati in via Chiodo per vendicarsi, questa volta spalleggiati da due adulti che, ricorrendo all’impiego di armi improprie e più precisamente di spranga, pala e cintura con fibbia, hanno ferito gravemente un ventunenne, ricoverato in Neurologia con prognosi riservata per un’importante emorragia cerebrale e procurando la frattura del setto nasale e lesioni multiple ad un ventenne, peraltro entrambi risultati all’esito delle indagini estranei alla rissa.
Le chiamate pervenute su linea 112 e l’intervento delle pattuglie in servizio di controllo del territorio hanno permesso di far scattare i soccorsi ai giovani rimasti a terra: uno di questi ferito in maniera particolarmente grave alla testa.
Sulla base dei primi spunti investigativi le indagini della squadra mobile si sono indirizzate subito sui partecipanti alla fiera patronale. L’inflessione dialettale non ligure, le immagini raccolte dalle telecamere cittadine che hanno ripreso prima i giovani ambulanti fuggire all’interno dei giardini pubblici, poi ritornare sul posto spalleggiati dai due adulti muniti di armi improprie, hanno confermato quanto immaginato.
La meticolosa attività di indagine, realizzata acquisendo tutte le immagini disponibili e raccogliendo le deposizioni di vittime e testimoni, si stringeva su un gruppo di venditori ambulanti di palloncini, che sono stati progressivamente identificati ma ricercati vanamente all’interno della fiera, controllata in modo meticoloso dagli agenti in borghese.
Grazie alla successiva analisi dei tabulati telefonici, che ha confermato il quadro accusatorio, è stato accertato che i principali indagati, che evidentemente dopo essersi resi conto della gravità dei fatti e delle condizioni critiche in cui versava una delle vittime, nella speranza di non essere identificati, erano fuggiti dalla Spezia la stessa notte della spedizione punitiva, facendo ritorno a Chivasso (Torino) dove vivono e dove, nella mattina odierna, sono stati arrestati.
Il complesso degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini – che sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Elisa Loris e dal procuratore capo Antonio Patrono – hanno consentito al gip del Tribunale della Spezia Diana Brusacà di emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di tentato omicidio e lesioni personali, aggravate dall’aver agito in più persone e per futili motivi, nei confronti di un quarantasettenne e un sessantunenne.
Per gli stessi reati sono stati arrestati, ma sottoposti ai domiciliari, un ventunenne e un diciannovenne, nonché sottoposto all’obbligo di firma un venticinquenne, questi ultimi due rispettivamente figlio e nipote del quarantasettenne, tutti residenti a Chivasso.
Nel corso delle indagini sono stati, inoltre, denunciati per reati che vanno dalla rissa alle lesioni personali altri 3 giovani venditori di palloncini piemontesi, di età compresa tra i diciannove e i ventidue anni, mentre tre giovani spezzini, tra i quali un minorenne, sono stati indagati soltanto per la rissa.