Non solo problemi di accesso per i disabili, ma anche carenze di organico in alcuni uffici e difficoltà legate alla consegna della corrispondenza. Note dolenti sottolineate con la matita rossa da Tiziana Venelli, segretaria di organizzazione Slc Cgil Spezia. Primo aspetto, il numero di personale in servizio nei 77 uffici postali e 5 centri di distribuzioni sparsi in tutta la provincia. "Siamo sotto organico – dice Venelli – per la mole di lavoro quotidiana, anche se l’azienda sostiene il contrario. Ulteriori tagli di personale sono previsti fra il 2025 e il 2026 con altri pensionamenti, forza lavoro che non verrà sostituita con altrettante assunzioni". Si parla al momento di "147 posti in tutta la Liguria, di cui 19 in provincia di Spezia". Al momento sul territorio provinciale sono operativi 455 dipendenti, di cui 312 donne, con 38 donne in posizioni direttive e 7 uffici postali composti esclusivamente da personale femminile. Fra le novità c’è invece l’introduzione della ’Linea corrieri’, ma al momento degli accordi "la Cgil nazionale ha ritirato la firma perchè non abbiamo ancora capito come verranno pagati questi dipendenti, quindi se faranno ore in più rispetto ai postini e come queste come verranno retribuite".
A livello locale un’altra magagna riguarda l’utilizzo dei giovani assunti a tempo determinato per la consegna della posta. "I contratti – spiega Venelli – durano da 3 a 11 mesi, perchè per legge al 12° deve scattare l’assunzione. Come Cgil stiamo cercando di sottoscrivere accordi specifici per la stabilizzazione di questi giovani, perchè dopo 8-9 mesi di lavoro sono formati e sanno come lavorare". E qui nasce il problema "perchè alla scadenza del contratto vengono lasciati a casa e al loro posto presi altri giovani, cui serve tempo per imparare bene la distribuzione della posta, la conoscenza del territorio e di strade spesso difficili da trovare". Il risultato sono i disservizi nella consegna della post "segnalati dalla cittadinanza anche in recente passato".
Non mancano lamentele riguardo lo stato dei mezzi utilizzati dal personale. "Il nostro responsabile della sicurezza – prosegue Venelli – si è trovato a fermare auto con le gomme lisce o vetri rotti per piccoli incidenti. Nei nuovi motorini invece il cassone posteriore, molto grande, crea qualche problema in curva". L’ultimo appunto è legato invece all’attività degli sportellisti "chiamati nel corso della giornata a raggiungere determinati obiettivi riguardo la vendita di servizi, come ad esempio le cariche telefoniche. Chi non arriva all’obiettivo, spesso riceve sms e mail dall’azienda: un atteggiamento che non ci piace e crea difficoltà ai dipendenti".
Claudio Masseglia