REDAZIONE LA SPEZIA

Donna uccisa in hotel, i vicini di Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi: “Una coppia schiva”

Il racconto degli abitanti di Cavatigozzi: “Erano strani. Da mesi la loro casa sembrava abbandonata”

Rossella Cominotti, la donna di 53 anni trovata morta in un hotel a Mattarana

Rossella Cominotti, la donna di 53 anni trovata morta in un hotel a Mattarana

La Spezia, 8 dicembre 2023 – Erano riservati, “persino schivi” a dispetto del lavoro che avevano deciso di svolgere, gli edicolanti, sempre a contatto con la gente. Così i vicini di casa di Cavatigozzi e i clienti di Bonemerse descrivono Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi, lei trovata morta ammazzata questa mattina in una stanza dell'Antica Locanda Luigina a Mattarana, nello Spezzino, e lui fermato nel primo pomeriggio a Pontremoli, dopo una fuga nemmeno organizzata, e infatti durata una manciata di ore.

In provincia di Cremona, tra il quartiere del capoluogo dove abitavano in una villetta a schiera e il paese della cintura cittadina dove da poco più di un anno avevano rilevato l'attività, "più di una volta trovata chiusa”, parlano di una coppia come tante. “Mai sentiti urlare, mai assistito a liti particolari”. Eppure Cominotti e Zenucchi, che proprio ieri ha compiuto 57 anni, a qualcuno dei vicini apparivano “strani”. Non fosse perché si vedevano pochissimo e avevano rapporti quasi inesistenti con il vicinato, nonostante il complesso di residenza sia formato da abitazioni una attaccata all'altra.

"Lui non lo abbiamo praticamente mai visto e avremo parlato con lei tre volte in tutto. E per dire buongiorno o buonasera”. Da mesi la casa sembrava come abbandonata. L'erba del giardino è cresciuta in maniera smisurata e abbiamo provveduto a tagliarla noi”, raccontano alcuni vicini allungando anche l'ombra di presunti problemi economici.

Solo una volta c'è stato un confronto: “Anche piuttosto duro per i cani e il modo in cui li tenevano. Sempre liberi, quasi abbandonati a loro stessi - rivela una vicina -. Ci siamo lamentati e lui ci ha quasi aggrediti”.

Erano scomparsi da 12 giorni, i due cremonesi. Eppure è passato tempo prima che qualcuno si muovesse a cercarli. “Mercoledì è venuta qui una donna a cercare Rossella - spiega un altro vicino -. Ci ha riferito di essere stata mandata dal sindaco di Bonemerse e che temevano fosse morta in casa”. A lanciare il primo allarme vero, accompagnato da una segnalazione comunque mai formalizzata in denuncia, è stata giovedì la cugina della vittima. Proprio il suo post, pubblicato su Facebook, ha segnato il confine tra la sensazione fino ad allora prevalente, quella di una assenza prolungata molto simile ad una fuga ma comunque volontaria, è l'inizio dei timori. ”I telefoni non ricevono più chiamate e nemmeno WhatsApp funziona. Siamo molto preoccupati. Aiutateci”, il messaggio di allarme. Come sapesse che qualcosa di grave potesse essere accaduto. O stesse per succedere.