FABIO BERNARDINI
Cronaca

Salvatore Elia "Non avremo cali di tensione. La vittoria con il Pisa ci darà la giusta carica"

L’abbraccio sotto la curva Ferrovia alla fine del derby: "Il ’Picco’ è adrenalina pura. Lo Spezia e la sua gente: siamo un tutt’uno"

Salvatore Elia in campo domenica scorsa contro il Pisa

Salvatore Elia in campo domenica scorsa contro il Pisa

"Il ‘Picco’ è adrenalina pura, Spezia e la sua gente nel cuore". In poche parole il talento Salvatore Elia ha riassunto la magia che si sta vivendo in questo momento tra tecnico, giocatori e tifosi: "Siamo un tutt’uno".

Elia, partiamo da quell’abbraccio finale post derby sotto la Ferrovia, con voi giocatori a intonare la canzone degli Ultras. Cosa racchiudono quei momenti?

"Sono la sintesi dei tanti sacrifici che stiamo facendo, la gioia che ci sta portando questa stagione e la simbiosi con la nostra tifoseria. Il legame con la nostra gente è costante, i nostri supporter ci hanno sempre sostenuto, non hanno mai smesso di farlo, neanche nei momenti più difficili".

Che effetto fa giocare in una bomboniera come il ‘Picco’. Reca ha parlato di uno stadio che trasmette "fuoco e brividi, tale da incutere paura agli avversari".

"Il ‘Picco’ è adrenalina pura, personalmente non vedo l’ora di entrare in campo nel nostro stadio e dare il mille per mille, mi ‘gasa’ troppo giocare in quel catino. È uno degli stadi più belli nei quali ho giocato, è spettacolare l’ambiente compatto che c’è ad ogni partita, sembra quasi che i tifosi siano in campo con noi".

Il suo ritorno in campo è coinciso con la svolta nel derby.

"Sono contento di avere dato il contributo giusto al nostro obiettivo. Quando mi sono fatto male mi avevano dato dei tempi un po’ più lunghi di recupero, ma ho fatto di tutto per rientrare il più presto possibile".

L’impressione è che dopo il gol di Pio, in quella autentica bolgia del ‘Picco’, i giocatori del Pisa siano andati in grande difficoltà. Cosa ne pensa?

"Giocare da avversari in uno stadio come il ‘Picco’ non è facile, specie quando la squadra di casa preme sull’acceleratore. Noi siamo stati bravi a sfruttare l’occasione e dare il tutto per tutto".

Tre punti di distacco dal Pisa, che poi sarebbe uno se non ci fosse stata la vittoria a tavolino contro il Cittadella. Ora, però, si deve accantonare l’euforia e vincere a Cesena.

"Sono d’accordo, non credo che avremo cali di tensione, la vittoria con il Pisa ci darà la giusta carica per affrontare le altre gare. Del resto è dall’inizio del campionato che noi pensiamo a partita dopo partita, senza pensare alle altre squadre".

Dal settore giovanile dell’Atalanta allo Spezia, quanto è soddisfatto del percorso fatto?

"All’Atalanta ho avuto la fortuna di avere un maestro come Mino Favini, lì ho fatto otto anni bellissimi. Forse, l’unica cosa che recrimino un po’ di quel periodo è stata l’ansia di arrivare subito in alto".

Con chi è rimasto in contatto dei suoi ex compagni?

"Bastoni, Colpani e, soprattutto Zortea e Hergheligiu. Io ho un carattere che lega facilmente con tutti, mi piace fare gruppo. Qui a Spezia sono molto amico di Di Serio e Degli Innocenti".

È scaramantico? Se le nomino la prima parola dell’alfabeto lei che fa?

"Non sono scaramantico e non faccio particolari scongiuri. È chiaro che alla Serie A ci pensiamo, la promozione cambierebbe la vita a tutti noi, ma tutto questo non ci distrae da quella che è la nostra filosofia di vivere partita dopo partita".

57 presenze con lo Spezia, quali fotografie si porta dietro di questi due anni?

"Scontato dire la partita con il Venezia, il derby contro la Carrarese dove ho realizzato anche un gol, la gara di domenica scorsa contro il Pisa e il gol a Cosenza dell’anno scorso in una gara fondamentale. Qui ho vissuto emozioni sia positive che negative, sono davvero contento del mio percorso in riva al Golfo".

Spezia le è entrata, dunque, nel cuore?

"Mi sono molto affezionato, ho vissuto tantissime emozioni, ho sempre avvertito l’affetto dei tifosi. Spezia mi piace un sacco, è una città di mare, turistica. È bellissimo passeggiare lungo mare, oppure andare a Porto Venere o Lerici. Qui la qualità della vita è alta, sedersi su una panchina in riva al mare è una pillola di serenità, aiuta a liberare la mente dai pensieri".