Sangue, bene prezioso. Avis attiva da 90 anni al servizio degli altri: "C’è bisogno di tutti"

La sezione spezzina ha festeggiato l’anniversario con alcuni eventi "Puntiamo a sensibilizzare la cittadinanza e a farla avvicinare a noi. Abbiamo ottenuto risultati anche con gli incontri svolti nelle scuole".

Sangue, bene prezioso. Avis attiva da 90 anni al servizio degli altri: "C’è bisogno di tutti"

La sezione spezzina ha festeggiato l’anniversario con alcuni eventi "Puntiamo a sensibilizzare la cittadinanza e a farla avvicinare a noi. Abbiamo ottenuto risultati anche con gli incontri svolti nelle scuole".

Ha festeggiato da pochi mesi i 90 anni di età ma non li dimostra affatto. E, anzi, continua confrontarsi con i più giovani raccogliendo ampi consensi. La sezione donatori di sangue Avis di Spezia quest’anno ha tagliato l’invidiabile traguardo dei nove decenni di attività al servizio della comunità spezzina (e non solo). Dai primi passi nel secolo scorso ad oggi il gruppo di donatori di sangue è via via cresciuto, grazie anche alle numerose iniziative organizzate proprio per sensibilizzare la comunità all’importanza della donazione di sangue, fondamentale in ambito sanitario soprattutto in occasione di interventi chirurgici ed emergenze mediche.

Dati alla mano l’Avis spezzina può ritenersi soddisfatta del numero di donazioni "anche se c’è sempre qualcosa da migliorare, con il numero attuale – spiega il presidente della Avis spezzina Giacomo Grande – riusciamo a coprire il fabbisogno territoriale. La gestione del sangue è a livello regionale, quindi le sacche raccolta a Spezia vengono mandate a Genova e da lì nelle zone dove c’è necessità di trasfusioni", soprattutto quindi negli ospedali dove vengono eseguiti interventi chirurgici. "Al Sant’Andrea non vengono più fatti grossi interventi chirurgici – prosegue Grande – e ha meno richiesta in tal senso, assorbe insomma un minor numero di sacche delle nostre donazioni".

Superata senza grossi problemi anche l’emergenza-estate quando, complice il periodo di vacanze, il numero di donazioni scende sensibilmente non solo a Spezia ma in tutte le sezioni Avis e centri trasfusionali d’Italia. "Durante la pandemia e nei mesi immediatamente successivi – prosegue Grande – le limitazioni agli spostamenti avevano fatto calare di pochissimo il trend delle donazioni. Ora invece col ritorno alla piena libertà siamo ai dati pre-Covid". Nessun allarmismo però "perchè la sacca di sangue ha una durata di 45 giorni, quindi con il quantitativo raccolto a giugno e luglio abbiamo coperto il fabbisogno di agosto".

Dicevamo dei 90 anni festeggiati fra maggio e giugno con una serie di iniziative in città, sempre votate alla sensibilizzazione alla donazione di sangue. Un altro grande evento è in programma a Natale con il coinvolgimenti delle scuole cittadine, come già avvenuto in altre manifestazione cittadine. "Solitamente – spiega Grande – spieghiamo la nostra attività, con un’introduzione o parlandone a fine evento: invitiamo i presenti a donare o comunque e fare da ’portavoce’ del nostro messaggio di sensibilizzazione. Il vecchio metodo del ’banchetto’ informativo ormai funziona molto meno. Invece vediamo che queste iniziative ci hanno portato qualcosa: ho visto nella nostra sede persone conosciute nel corso di questi eventi, così come accaduto in occasione degli incontri svolti nelle scuole. Tanti giovani hanno preso il nostro dépliant informativo poi sono venuti da noi a donare". Prossimo step è aumentare anche la donazione di plasma avviata dall’Avis spezzina nella sua sede al Favaro. "Il plasma è importante perché utilizzato nella lavorazione di alcuni farmaci".

Claudio Masseglia