
Sant’Andrea, occhi sul futuro: "Servizi sanitari e abitazioni"
Quattro anni per vedere aprire i primi reparti del Felettino, per poi pensare a cosa fare degli enormi spazi del Sant’Andrea. Il tutto mentre con la vena ironica (e un po’ polemica) tipica di queste latitudini, sui tempi di realizzazione del Felettino c’è chi si è divertito a fare un ’conto alla rovescia’. Argomenti emersi nel corso dell’inaugurazione della passeggiata che circonda la baia della Marinella a San Terenzo di Lerici, realizzata con un importante contributo della Regione. Per parlare del Felettino il presidente della Regione Giovanni Toti, sollecitato sul punto, parte proprio dalla satira sulle tempistiche del nuovo ospedale. "I tempi di realizzazione del Felettino sono noti da tempo" ha spiegato Toti. "La satira? Mi diverte sempre. Ma se qualcuno è infastidito mi spiace. Il progetto esecutivo è in corso di validazione da parte della Rina di Genova con la società che ha vinto la gara, è stato consegnato a metà febbraio, hanno 60 giorni per validarlo. Con Rina ci sentiamo quotidianamente, ci è stato detto che il tutto arriverà qualche giorno prima della scadenza prevista". Sui tempi di inizio dei cantieri confermato in pieno quanto annunciato già a febbraio dal direttore generale dell’Asl Paolo Cavagnaro, con aprile come data di inizio dei cantieri. "Una volta validato il progetto – le parole di Toti – il cantiere sarà consegnato alla ditta appaltatrice fra il 15 e 20 aprile, quindi partiranno i lavori per il via dei lavori". Ci vorranno poi "3 anni per vedere terminare il nuovo ospedale", qualcosa di più prima che entri pienamente in funzione. "Il trasloco dal Sant’Andrea richiederà alcuni mesi, altri serviranno a suddividere spazi e reparti. Poi una volta completato il trasferimento saranno necessari i collaudi: è il trasloco di un intero ospedale, non della cucina di casa.... Servirà tempo. Quanto? Il Nuovo Felettino aprà i battenti fra 4 anni, tre necessari alla costruzione e uno per il trasferimento di tutti i servizi".
Si comincia anche a pensare all’area del Sant’Andrea una volta svuotato da reparti e uffici. "Appena vedremo le prime ruspe al Felettino, inizieramo a parlare col Comune del futuro del Sant’Andrea (di proprietà di Regione e Asl). L’idea è adibire l’area a uffici pubblici legati alle attività di Asl (che ora ha sedi sparpagliate per la città), pensiamo anche alla costruzione di un hub dove servizi sociosanitari e sanitari dialoghino fra loro. Sanità ma non solo: Spezia ha bisogno di uffici, residenze private, edilizia convenzionata per giovani coppie. Inoltre i giardini all’italiana del Sant’Andrea resteranno utilizzabili dalla comunità. Tutti temi sui quali lavoreremo".