REDAZIONE LA SPEZIA

Una banca dati dei terreni incolti

Il Consorzio chiederà ai proprietari di mettere a disposizione i campi abbandonati

Un terreno agricolo

Sarzana, 24 settembre 2014 - E’ IL CANALE Lunense ora ad accendere i riflettori sull’abbandono dei terreni agricoli e la necessità di recuperare un’attività fondamentale anche per la manutenzione del territorio. Dopo una serie di incontri il presidente del Consorzio Massimo Morachioli lancia infatti l’idea di avviare un tavolo di concertazione per creare una banca dati dei terreni incolti. Un lavoro che dovrebbe coinvolgere, oltre al Canale Lunense, Regione, associazioni di categoria, Comuni della Val di Magra e Bassa Val di Vara, Enoteca Regionale della Liguria, ispettorato agrario, mercato ortofrutticolo di Pallodola, Azienda Dimostrativa e le principali imprese agricole.

«É nostra intenzione — spiega Morachioli — chiedere ai cittadini che hanno terreni lungo la nostra competenza di metterli a disposizione per renderli produttivi, valorizzando l’orticoltura locale. Il nostro territorio ha saputo grazie alla viticoltura di qualità trovare una nuova dimensione agricola, ora occorre sfruttare anche quel patrimonio agricolo che è l’orticoltura e che rischia di essere marginale mentre oggi la diffusione del concetto di qualità, di territorialità e di km zero rende l’agricoltura un settore di rinnovata vitalità. Secondo noi sarebbe strategico per il nostro territorio che si sovvertisse il concetto che un terreno ha valore solo se diventa edificabile, invece vale di più anche dal punto di vista ambientale se diventa coltivabile. E l’acqua deve essere considerata una risorsa e non un costo».

INTANTO il consorzio ha già avviato, con un mese di anticipo, la manutenzione dei corsi d’acqua. Con la fine dell’attività di irrigazione, mitigata da un’estate particolarmente piovosa, è stato possibile procedere con gli interventi grazie ai finanziamenti regionali e all’opportunità di avvalersi di cinque operai stagionali con contratti fino a fine mese che potrebbero essere prorogati. L’anticipazione dei lavori di manutenzione dovrebbe comportare una buona prevenzione per l’autunno e il suo carico di piogge. «Oltre ad aver giá completato la pulizia e la manutenzione di alcuni corsi d’acqua — precisa il presidente del Canale Lunense Massimo — stiamo anche procedendo all’intubazione di alcuni tratti della rete, all’estensione cioè delle linee irrigue intubate nelle zone di Cà del Sale e Tavolara». Interessati dai lavori canali minori come Borgolo, Manichetta, San Michele, Rigoletto I e II, Pratolino a Sarzana e a Santo Stefano, Gora dei Mulini, S. Polo, Filippi, Gonfiatelli Paterno, Riberberi, Mozzo, Ebrei, S. Andrea, Tremola, Margubbio, Quadri e Forano. In questi giorni, poi il Canale Lunense ha collaborato con il Comune di Follo per elaborare il progetto per la richiesta di finanziamento alla Regione (attraverso il Piano di sviluppo regionale) di ripristino dell’acquedotto distrutto dall’alluvione del 2011. Collaborazione che ha portato ad un finanziamento di quasi centomila euro. «In pochi giorni ci siamo attivati — spiega il vicesindaco di Follo Kristopher Casati — e grazie al supporto del Canale Lunense abbiamo ricevuto un finanziamento che ci permette di ripristinare un impianto di irrigazione di quasi 4 km che serve diversi terreni agricoli nel nostro comune».