Si allarga l’inchiesta sul lancio dei sassi dal cavalcavia dell’autostrada A15 a Santo Stefano Magra. La sera del 16 febbraio scorso, tre studenti erano stati colti sul fatto durante un blitz congiunto della polizia locale di Santo Stefano Magra e della polizia stradale di Pontremoli. Ma la procura ritiene siano loro i responsabili anche dei lanci effettuati la sera del 15 febbraio quando venne colpita la Panda di due giovani spezzini, e il 9 febbraio con vittime un uomo di 60 anni residente a Villafranca Lunigiana e una donna di 50 anni di Carrara. Per provarlo, il pubblico ministero Rossella Soffio ha disposto l’analisi dei telefoni cellulari dei tre giovani colti in flagrante, sequestrati al momento del blitz, alla ricerca sulle chat di wattsapp di indicazioni esplicite e di quant’altro può essere utile alle indagini. E’ stato nominato il perito Giuseppe Dezzani per procedere ad accertamenti tecnici non ripetibili sui telefonini sequestrati.
Ed è qui che emergono nuovi particolari dallo stretto muro di riserbo. L’analisi dei telefonini avrebbe infatti evidenziato altri episodi che nulla hanno a che fare con il lancio dei sassi dal cavalcavia, ma che sono diventati oggetto di indagine penale. Sarebbero infatti stati trovati nelle memorie dei cellulari alcuni video piuttosto eloquenti con protagonisti gli stessi giovani. Ci sarebbero immagini di atti vandalici e danneggiamenti, uno in particolare riguarderebbe un incendio, non è chiaro se doloso o perchè l’atto intimidatorio sia poi sfuggito di mano agli stessi autori, avvenuto non molto tempo fa a Sarzana, con vittima un clochard. Su questo, al momento, è difficile saperne di più perché il filone dell’inchiesta è ’top secret’. Il consulente della procura Giuseppe Dezzani si era preso trenta giorni di tempo per redigere la perizia e il periodo è ormai in scadenza.
Il pallino, quindi, passa alla procura che oltre a formulare l’accusa per il lancio dei sassi dal cavalcavia, potrebbe quindi aggiungerne delle altre.
L’avvocato Alberto Antognetti che difende di fiducia Alessio Leoni, 20 anni, residente a Santo Stefano Magra, aveva a sua volta nominato un perito di parte, Stefano Accorsi di Santo Stefano Magra. Nessuna nomina invece per gli altri due, Alessio Melani di 18 anni residente al Guercio di Lerici difeso dall’avvocato Maurizio Giannarelli e Lorenzo Pratesi di 20 anni residente a Castelnuovo Magra difeso da Claudio Zadra di Genova. I tre ragazzi arrestati in flagrante la sera del 16 febbraio sono agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Alessio Leoni in questo periodo forzato a casa, ha studiato e superato un esame all’università in via telematica e un altro lo darà il 6 aprile.
Massimo Benedetti