FRANCO ANTOLA
Cronaca

"Scampai all’inferno”: affondamento della corazzata, l’ultimo superstite alla commemorazione

A 102 anni Gustavo Bellazzini sarà alla cerimonia dedicata alle vittime della nave militare, che fu colpita da bombardieri tedeschi il giorno dopo l’8 settembre

"Scampai all’inferno”: affondamento della corazzata, l’ultimo superstite alla commemorazione

La Spezia, 7 settembre 2023 – Successe 80 anni fa, il 9 settembre 1943, in quel mare all’apparenza sicuro, a poche miglia dall’Asinara, oggi appena increspato dal vento ma quel giorno trasformato in un inferno di fuoco e fumo, lamiere annerite e corpi dilaniati dalle esplosioni causate dalle bombe teleguidate sganciate sulla corazzata Roma – salpata la notte precedente da Spezia – dai Dornier Do 17k tedeschi.

La corazzata Roma colpita
La corazzata Roma colpita

Fu lì che che Gustavo Bellazzini, 102 anni fra una ventina di giorni, l’ultimo dei sopravvissuti dei 622 reduci di quel disastro, vide consumarsi, col terrore negli occhi, una delle più spaventose tragedie della marineria italiana.

Sabato, sul ponte della portaerei Cavour per l’omaggio a quei 1.393 marinai custoditi nel sacrario sottomarino, ci sarà anche lui. Riceverà la stretta di mano del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche se i dettagli del protocollo non sono ancora del tutto noti. Il sogno per Gustavo si è materializzato grazie alla sua tenace volontà e alla Marina militare che lo ha messo nelle condizioni, attraverso una ’staffetta’ organizzata tutta per lui, di partecipare alle celebrazioni nel mare diventato luogo simbolo della memoria nazionale.

La sua partecipazione è stata incerta fino all’ultimo a causa di qualche acciacco fisico, poi dai medici è arrivato l’ok. Quel viaggio si può fare, hanno detto i sanitari dopo un approfondito check-up, sia pure sotto la stretta sorveglianza di un medico e un infermiere.

"Sì, dai comandi della Marina militare – conferma la figlia Giuseppina – abbiamo avuto il via libera definitivo, partiremo domani (oggi, ndr.) per Alghero con un aereo civile da Pisa, poi ci trasferiremo a Porto Torres e ci imbarcheremo sulla Cavour. Sono sicuro che sarà una bella cerimonia, mio padre ci teneva sopra ogni cosa, dopo l’abbraccio tributatogli il giugno scorso alla Spezia in occasione della festa della Marina. Un’occasione che riscatta un po’ la mancanza di iniziative nella città dove vive e dove aspettiamo almeno un monumento a ricordo di tutte quelle vittime. Ma mio padre sarà sicuramente felice di trovarsi lì".

Gustavo Bellazzini, che sulla corazzata Roma era imbarcato, a 22 anni, come fuochista, oggi sempre vigile e lucido, porta ancora negli occhi tutto quell’orrore. Qualche mese fa rievocò proprio con la Nazione la sua terribile esperienza.

"Mi lanciai in mare quando ormai l’acqua era arrivata al trincarino – il suo racconto –; nuotai per uscire dai gorghi. Raggiunsi una nave della scorta a 200 metri di distanza. Fui recuperato a bordo. Io sono qui ma il mio cuore è laggiù".

A documentare l’esperienza di Bellazzini, in attesa del monumento, oggi è anche il Cantiere della Memoria, il progetto culturale per la ricerca e la divulgazione di storie di mare fondato dal collega Corrado Ricci, e Obiettivo Spezia, gruppo fotografico nato per promuovere La Spezia, presieduto da Roberto Celi, che hanno realizzato un video con la testimonianza dell’ultimo superstite della tragedia.

La clip, della durata di 12 minuti, sarà pubblicata oggi sulle pagine Facebook dei due gruppi. Un emozionante racconto del sopravvissuto sui fatti, che rilancia il suo sogno di vedere realizzato alla Spezia un monumento alla memoria di quanti perirono in quelle acque, sotto le bombe degli ex alleati.