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Il critico d’arte Giovanna Riu presenterà l’esposizione dedicata a Scanavino
Il segno di Emilio Scanavino grafico e plastico, fisiologico e tangibile, organico e astratto per oltre trent’anni ha rappresentato una ininterrotta tensione alla definizione di un altro alfabeto e di un’altra lingua. Una lingua non da leggere ma da decifrare. Un appuntamento da non perdere al Circolo Fantoni di Galleria Adamello: dopo il successo della mostra ‘Turcato, superfici dinamiche e irreali’, il presidente del sodalizio Alberto Grassi prosegue il suo percorso espositivo con la rassegna ‘Scanavino. Uno dei maestri della pittura italiana della seconda metà del Novecento’. Il vernissage è previsto oggi a partire dalle 18.
Emilio Scanavino, nato a Genova nel 1922 e morto a Milano nel 1986, figura tra i protagonisti della cosiddetta ‘generazione informale’ e del movimento spazialista che si afferma all’indomani della seconda guerra mondiale. Fondamentale per l’apprendistato di Scanavino fu il 1947 quando Scanavino si recò per la prima volta a Parigi ed ebbe modo di incontrare poeti e artisti come Edouard Jaguer, Wols e Camille Bryen. Nel 1950 espose alla XXV Biennale di Venezia, mentre l’anno successivo, in occasione di una mostra personale alla Apollinaire Gallery visse per qualche tempo a Londra, dove conobbe e frequentò Philip Martin, Eduardo Paolozzi, Graham Sutherland e Francis Bacon. L’anno dopo, nel 1952, lavorò anche nella fabbrica di Ceramiche Mazzotti ad Albissola Marina, dove incontrò numerosi artisti e strinse amicizia con alcuni di loro, tra questi Lucio Fontana, Asger Jorn, Guillame Corneille, Sebastian Matta, Wifredo Lam, Giuseppe Capogrossi e Enrico Baj.
Nel 1958 firmò un contratto con la Galleria del Naviglio e si trasferì con la famiglia a Milano: da lì i successi e le collaborazioni si susseguirono in Italia e all’estero. I lavori selezionati propongono uno spaccato lineare sul percorso artistico di Scanavino, offrendo gli esempi più alti di alcune delle sue serie tipiche e coprono un arco temporale di circa dieci anni a partire dalla piena maturità dei primi anni ‘70. La mostra, a cura di Andrea Brandi e dell’associazione culturale Fantoni – con il contributo di Extravaganza – sarà presentata dalla critica d’arte Giovanna Riu e sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 14 alle 19,30, con entrata libera e gratuita.
Marco Magi