REDAZIONE LA SPEZIA

“Schiffini“, la storica azienda va all’asta

Nel pacchetto, oltre al marchio, macchinari, arredi, automezzi e persino i domini internet. Per le offerte si parte da 190mila euro

L’appuntamento è alle 15.30 del prossimo 1° ottobre nello studio del curatore Davide Correrini. La Schiffini, lo storico marchio di cucine che da Ceparana aveva conquistato il mondo prima che la crisi portasse a un doloroso fallimento, va all’asta per 190mila euro. Ormai agli sgoccioli l’affitto del ramo d’azienda ottenuto per poco più di un anno dalla Toncelli nell’ambito del concordato fallimentare riguardante la Linea K – società che deteneva il marchio Schiffini e i beni mobili riconducibili alla produzione – il tribunale della Spezia ha fissato l’asta per la definitiva vendita con l’obiettivo di dare una svolta e un futuro alla storica azienda.

Le offerte dovranno pervenire al curatore entro le 12 del 1° ottobre, e qualora fossero presentate più offerte, si procederà a una vera e propria asta con rilancio minimo di duemila euro. Oggetto della vendita, non solo il marchio dell’azienda che ha fatto la storia nella produzione di cucine, ma anche macchinari per la produzione, arredi, automezzi, attrezzature e impianti per la lavorazione dei materiali e persino i domini internet, mentre è escluso dall’asta lo storico stabilimento di via Genova nel quale per decenni sono state prodotte e inviate in tutto il mondo le cucine del marchio. Un’asta che riguarda da vicinissimo anche i quattordici lavoratori ‘reduci’ dal fallimento della storica azienda, che nell’ultimo anno hanno deciso di sposare l’investimento fatto dalla Toncelli, continuando a lavorare nonostante le obiettive difficoltà di spostamento, dato che l’azienda toscana, impossibilitata a utilizzare lo stabilimento ceparanese, ha temporaneamente delocalizzato la produzione nel proprio stabilimento di Peccioli. Persone che "costituiscono un elemento imprescindibile del compendio aziendale e che pertanto dovranno essere trasferiti alle dipendenze dell’acquirente all’esito dell’esperimento della procedura " si legge nell’avviso d’asta, a garantire così la continuità occupazionale per gli ormai ‘storici’ operai.

Una procedura che è attesa con trepidazione dalle organizzazioni sindacali. "Speriamo che tutto si risolva per il meglio – spiega Gianni Carassale, segretario di Fillea Cgil –. Auspico che la Toncelli possa confermare il proprio impegno assunto un anno fa, rilevando definitivamente il ramo d’azienda. In questo anno, ha saputo rilanciare la produzione a marchio Schiffini, con vendite e nuovi clienti, per questo mi auguro ci sia continuità".

Non è l’unico auspicio del sindacalista, che spera anche in un ritorno dello storico marchio nello Spezzino. "Stiamo lavorando affinché ci possano essere le condizioni per un ritorno, la Toncelli stava studiando una possibile collocazione a Massa, anche se La Spezia è una piazza ambita, anche per quanto riguarda le strategie di mercato". Già, perché nei piani elaborati da chi fino a oggi ha detenuto in affitto il ramo d’azienda c’è anche l’ipotesi di un clamoroso ritorno alla produzione di cucine per il settore nautico, e la centralità della Spezia nella cantieristica nautica potrebbe ‘favorire’ un ritorno del marchio e della produzione nello spezzino.

Matteo Marcello