REDAZIONE LA SPEZIA

Sconto del 90%, da niente a troppe regole

Ecco perché le banche hanno smesso di attivarsi nella cessione del credito raccolto dalle imprese. I correttivi ancora insufficienti

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Ed ecco in piccoli capitoli un quadro delle regole che si sono succedute in questi mesi. A fornire tempistica e dettami Simone Massari dello Studio Cozzani, Palmerini Ferretti, Massari.

Prima dell’11 novembre 2021 – La norma in vigore permette di optare per lo sconto in fattura per tutti i bonus edilizi. Escluso il 110. Tutte le banche, molte assicurazioni e le poste acquistano i crediti che le imprese ricevono sul cassetto fiscale trasferiti dal commitente che ha ricevuto lo sconto in fattura.

Dopo l’11 novembre 2021 – In tale data lo Stato emana il dl 157 c.d. antifrode. Avendo avuto contezza delle frodi già emerese con le pratiche false di bonus facciate 90% e successiva vendita del credito alle banche. Questa manovra, senza entrare nel merito della retroattività (infatti diventava legge per tutte le fatture emesse dopo l’11 Novembre comprendendo quindi i cantieri in corso magari da mesi), crea di fatto un blocco del trasferimento del credito da parte dei committenti alle imprese. Quasi simultaneamente l’agenzia delle entrate e il ministero dell’economia confermano che per i bonus fiscali vale il principio di cassa, pagando cioè il residuo della fattura emessa entro la scadenza di fine anno, ma specificando che i lavori devono essere almeno iniziati entro la stessa data (31.12.2021). Questo fa scattare una vera corsa al bonus facciate tramite il quale basta iniziare il cantiere, fare emettere fattura complessiva con sconto 90% e pagare il 10% residuo per poter usufruire del 90% anche se i lavori proseguiranno quasi per tutto il 2022.

Da quest’anno – Il governo con il decreto legge Sostegni Ter del 27.01.2022 limita le banche concedendogli una sola cessione successiva a quella di acquisizione dall’impresa. Questa manovra, per la quale non è mai stato spiegato il motivo, blocca di fatto tutti gli istituti finanziari, le assicurazioni e le poste italiane che ritirano una dopo l’altra le offerte di acquisto dei crediti.

Il governo si scusa per l’errore ed emana un correttivo con D.L. n°13 del 25 Febbraio 22, poi assorbito nella legge di conversione del Sostegni Ter del 28.03.2022 e concede fino a tre cessioni alle banche, ma solo a determinati partner certificati. Questa misura non porta all’esito sperato. Le banche infatti rimangono chiuse. Una “pezza“ arriva il 170522 col governo che estende le cessioni a una quarta. Ma le banche continuano a rimanere chiuse.