
Scontri tra tifosi in centro. Maxi daspo a capo ultras
Si sentiva che ormai, per lui, stava arrivando la resa dei conti. Per questo sabato scorso, in occasione della trasferta dello Spezia a Piacenza contro la FeralpiSalò, aveva salutato i compagni di mille battaglie con queste parole: "Cari amici, questa per me è l’ultima partita, chissà quando ci rivederemo a tifare le Aquile". A distanza di quasi sei mesi, il questore Lilia Fredella ha emesso il daspo nei confronti di uno degli storici tifosi dello Spezia che si sarebbe reso protagonista degli scontri in centro città con gli ultras della Lazio prima della partita di serie A della scorsa stagione. Ed è stata un’autentica mazzata, visto che dovrà restare per ben otto anni lontano dallo stadio. Non era mai successo in precedenza, al massimo si era arrivati a cinque anni. Con la richiesta dell’obbligo di firma in questura quando gioca lo Spezia, provvedimento che dovrà essere convalidato in tribunale dal gip. E il daspo nei confronti dello storico tifoso, che è stato notificato ieri, è solo uno di quelli in arrivo in seguito alle indagini condotte dalla digos spezzina diretta dal vice questore Gianluca Cariola.
Tutto era nato perché quel 14 aprile, un venerdì pomeriggio, un centinaio di tifosi della Lazio aveva creato lo scompiglio in città attorno alle 18, scontrandosi con i tifosi spezzini e distruggendo il dehor di un ristorante, ben prima dell’inizio della partita al Picco alle 20,45. Lo scontro più acceso era avvenuto nella zona tra via Roma, via di Monale e via dei Mille. Nel concitatissimo pomeriggio, polizia e carabinieri avevano fermato due persone, uno spezzino e un laziale. Non avevano i documenti, sottoposti al fermo per l’identificazione erano stati poi rilasciati. Ma dai filmati poi analizzati dalla digos, anche nei loro confronti sarebbe scattato il daspo come per tutti gli altri che hanno partecipato agli scontri in città: sarebbero una ventina. Quattro tifosi erano rimasti feriti però non erano neppure andati al pronto soccorso. Tra loro uno spezzino cinquantenne che era stato colpito alla testa con un cacciavite: proprio colui che, in seguito alle indagini, ha ricevuto il daspo di otto anni.
Era accaduto che per lo sciopero dei treni, un gruppo di tifosi della Lazio fosse arrivato in città molto prima della partita, attorno alle 13. Nelle prime ore tutto era filato liscio, ma poi si era sparsa la notizia che i laziali fossero in città e i tifosi spezzini si erano ’organizzati’. Purtroppo c’erano dei precedenti, l’anno prima un tifoso spezzino venne sfregiato al volto da un laziale.
Massimo Benedetti