MATTEO MARCELLO
Cronaca

Scoppia la guerra dell’acqua. La Provincia limita i rincari. Acam bussa al tribunale

L’azienda al Tar contro la delibera con cui il Consiglio aveva ridotto l’aumento delle bollette

Sarà il tribunale amministrativo regionale a dirimere la questione che vede contrapposte Acam Acque e la Provincia. Nel mirino la delibera del consiglio provinciale in cui si ribassano gli aumenti delle bollette dal 9,5 al 4 per cento

Sarà il tribunale amministrativo regionale a dirimere la questione che vede contrapposte Acam Acque e la Provincia. Nel mirino la delibera del consiglio provinciale in cui si ribassano gli aumenti delle bollette dal 9,5 al 4 per cento

Sarà guerra al Tar sugli aumenti delle bollette dell’acqua. Da una parte la Provincia, che a fine dicembre dopo mesi di tensioni era riuscita a ribassare dal 9,5 al 4 per cento i rincari preventivati per i prossimi sei anni dal gestore del servizio idrico; dall’altra, Acam Acque, che contro quella azione messa nera su bianco in una delibera dal Consiglio provinciale, è decisa a dare battaglia al tribunale amministrativo regionale. Una situazione complessa, che rischia di avere ricadute importanti sulle famiglie e sulle imprese. Il Tar si dovrebbe pronunciare già nelle prossime settimane sulla sospensiva chiesta da Acam Acque nell’ambito del ricorso con cui viene chiesto l’annullamento della delibera del Consiglio provinciale con cui viene approvato lo schema per il quarto periodo regolatorio. La Provincia si costituirà in giudizio. "Acam acque, nonostante gli utili e gli aumenti, vuole altri soldi dagli spezzini e, su questo, noi ci opporremo così come abbiamo fatto limitando al minimo i rincari in bolletta. È inaccettabile – tuona il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini – che si cerchi di speculare ulteriormente sull’acqua. Su questo ci siamo già espressi, a tutela degli utenti, garantendo comunque gli investimenti necessari al territorio. Ora, a fronte di una prevedibile azione promossa da parte del gestore Acam che mira solo a garantire i loro interessi, in contrasto con la nostra linea a tutela dei cittadini, proseguiremo contestandola in tutte le sedi necessarie. Non è concepibile che, a fronte della gestione di un bene pubblico, quelli che sono costi che andrebbero imputati direttamente al gestore, all’interno di quello che è anche un normale rischio di impresa, siano invece scaricati direttamente sulle economie delle famiglie". Per il presidente della Provincia "Il ricorso presentato dal gestore contro quella decisione era previsto e pertanto non ci trova impreparati. Abbiamo approvato un limite degli aumenti all’interno del quadro normativo, quindi mantenendo ciò che le specifiche dell’autorità Arera hanno stabilito, ma ovviamente limitandolo al 4%, rispetto all’azienda che aveva indicato aumenti annui del 9,5%. Siamo certi – dice Peracchini –che questa sia una battaglia giusta e necessaria".

Matteo Marcello