REDAZIONE LA SPEZIA

Scovata ’falla’ nell’autovelox. Automobilista vince ricorso. Il giudice annulla la multa

Il Comune di Licciana dovrà intervenire per evitare una raffica di ricorsi. Il rilevatore di velocità non è in possesso dell’omologazione richiesta. .

L’avvocato del foro spezzino. Francesco Di Negro che si è visto accogliere il ricorso contro la sanzione amministrativa

L’avvocato del foro spezzino. Francesco Di Negro che si è visto accogliere il ricorso contro la sanzione amministrativa

La sanzione da pagare alla fine non era poi così salata ma per una questione di principio l’automobilista lunigianese non ha voluto cedere e si è presentato in Tribunale davanti al giudice di pace. Non si è fidato di quell’autovelox e il suo avvocato, Francesco Di Negro del foro della Spezia, lo ha supportato nella battaglia scovando effettivamente una “falla“ nello strumento di rilevazione della velocità oltre i limiti consentiti dal Codice della strada. E così il dotor Tortorelli, giudice di pace del Tribunale di Pontremoli, ha accolto il ricorso annullando la contravvenzione ammontante a 61 euro aprendo però un precedente molto interessante sul quale il Comune dovrà prontamente intervenire per evitare una raffica di ricorsi.

Il sistema di rilevamento delle infrazioni collocato dall’amministrazione di Licciana Nardi nel viale di Terrarossa sulla SS 62 della Cisa al chilometro 18+930 con direzione Pontremoli-Aulla infatti non è in possesso dell’omologazione di un organo terzo istituito dal Mise. In buona sostanza il Comune di Licciana Nardi ha potuto soltanto dimostrare l’autorizzazione all’utilizzo dello strumento di fabbricazione privata da parte del Ministero delle infrastrutture ma non l’omologazione richiesta.

Il giudice del Tribunale di Pontremoli dunque ha accolto il ricorso presentato dal legale Di Negro seguendo l’orientamento giurisprudenziale di legittimità secondo il quale per il collocamento di strumenti di rilevazione automatica della velocità, senza la presenza degli agenti, è obbligatoria oltre all’autorizzazione da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche la specifica omologazione dello strumento da parte del Mise, il ministero dello sviluppo economico. Considerata questa mancanza lo strumento di rilevazione di velocità è dunque illegittimo.

Una volta ricevuto a casa il verbale della contravvenzione l’automobilista lunigianese, residente a Monzone, non ha provveduto al pagamento della sanzione, nonostante l’importo non fosse poi così oneroso, procedendo a inoltrare richiesta di annullamento entro i termini previsti. Decorsi i quali la sanzione amministrativa sarebbe diventata comunque valida nonostante la “falla“ dell’autovelox.

Massimo Merluzzi