
Liceo Costa
La Spezia, 2 settembre 2020 - Una corsa contro il tempo e ancora piena di ostacoli, o comunque con tanti problemi da risolvere. Che però non dovrebbero impedire la piena ripresa dell’attività didattica alla data prevista del 14 settembre. Al liceo classico Lorenzo Costa di piazza Verdi la situazione non è così grave come qualcuno in queste ore, fra i genitori dei ragazzi, ha paventato ma le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. Come quelle legate ai lavori di adeguamento sismico, sostanzialmente ultimati al terzo piano e ancora in corso, invece, al secondo. Di fatto un cantiere aperto, su cui ha pesato la lunga interruzione imposta dal lockdown. Ci saranno problemi nell’avvio dell’anno scolastico e per i corsi di recupero? Franco Elisei (nella foto a destra), il dirigente scolastico, «spera» che tutto sia pronto per il 14. Quelli che invece non rispetteranno la tabella di marcia sono i corsi di recupero, che saranno svolti, a partire dal 14 settembre, in orario curriculare e solo successivamente in orario extra curriculare.
«In questo siamo un po’ in difficoltà ammette Elisei – e le misure da adottare le sta valutando il Collegio dei docenti che ha nominato, lo scorso 24 agosto, un’apposita commissione, costituita da tecnici e docenti, che presenterà le proprie conclusioni il 4 settembre. A quel punto il collegio deciderà. Un percorso concordato e di cui è data informazione sul sito della scuola». Ci saranno novità, professor Elisei, sull’organizzazione dell’attività scolastica? «Le lezioni erano articolate su cinque giorni e lì siamo rimasti. Per le prime due settimane ci sarà un orario provvisorio e, in attesa del completamento degli organici dei docenti, le discipline verranno rappresentate in modo proporzionale. Questo significa che nessuno dovrà rinunciare in toto ad una qualche materia». A che punto siamo con la copertura delle cattedre? «Non abbiamo ancora avuto comunicazioni ufficiali in proposito. A regime i posti, per le esigenze didattiche dei nostri 630 studenti, sono una sessantina e ne manca da coprire circa il dieci per cento. Su questo l’apposita commissione ha già lavorato.
Abbiamo anche ipotizzato uno scenario di lockdown, di cui sono state indicate con precisione le linee, con lezioni a distanza per una ventina di ore in modalità sincrona. Già predisposto anche tutto il sistema dei protocolli per la prevenzione, come risulta dal piano della sicurezza pubblicato sul sito della scuola». E per l’uso della palestra? «Sarà inagibile per tutto settembre a causa dei lavori, questo significa che le Scienze motorie saranno svolte attraverso lezioni teoriche. Sappiano che la Provincia si sta occupando del problema, con l’ipotesi di utilizzare la struttura del don Bosco. Sarà chiusa per forza di cose anche la biblioteca».
Franco Antola