REDAZIONE LA SPEZIA

Sei mesi di messaggi telefonici fanno cadere l’accusa di stalking

Emersa l’assenza di minacce e violenze psicologiche. La vicenda ha sullo sfondo. un scenario di droga e alcol

La produzione in aula di sei mesi di messaggi telefonici estrapolati dal telefono di lui per dimostrare la reciprocità degli ’acuti’ e l’assenza di violenza e minacce nei confronti della ex che lo aveva denunciato per stalker e lesioni. Così la difesa ha fatto centro. L’imputato, un uomo di 34 anni, è uscito ieri indenne dal processo per i fatti risalenti al periodo marzo-settembre 2020, buona parte avvenuti in pieno lockdown quando l’isolamento era obbligato e i sentimenti ’viaggiano’ sulle linee telefoniche : assolto ’perché il fatto non sussiste’ dall’accusa di stalker, assolto dal reato di lesioni per ’l’irrilevanza del fatto’. La sentenza è del giudice Gianfranco Petralia in accoglimento delle tesi degli avvocati difensori Silvia Rossi e Ignazio Sabatino. Effetto indotto del verdetto, la revoca della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa scattata 13 mesi fa. Attesa per le motivazioni della sentenza che si è risolta in un colpo di spugna alle prospettazioni accusatorie che avevano portato il pm Francesca Pisani a chiedere la condanna ad un anno e mezzo di reclusione. Dal processo i contorni di un rapporto malato tra due persone che abusavano di droga e alcool e facevano sesso sfrenato, le cui reazioni erano probabilmente alterate dalle dipendenze, che sono riusciti a superare.

Corrado Ricci