
"Sento tanto la nostalgia del mio paese"
"Dopo l’aggressione russa all’Ucraina ho fatto venire qui mia nipote con i suoi due figli. Per il ragazzo di 14 anni che soffre di asma trasferirsi nel golfo dei poeti è stato positivo, grazie all’aria di mare. Vivo alla Spezia da 18 anni per assistere una signora. La nostalgia della patria dove ho lasciato mio marito e due figli è forte. La messa in ucraino con don Volodymir è un sentirsi a casa". Irina, infermiera professionale di 59 anni, vive in città da moltissimo tempo. Originaria di Ivano-Frankivs’k (nella parte occidentale dell ’Ucraina) ha fatto venire anche la cugina Alina. "Mi sono messa a fare la badante – racconta Alina, 74 anni– per una signora poco più grande di me. Grazie alla città per averci accolto, ma spero che la guerra finisca presto e di tornare in patria". Irina alla Spezia conosceva anche alcune signore russe con cui i rapporti erano amichevoli.
"Dopo l’invasione russa – sospira – i rapporti si sono fermati. Ci salutiamo, ma non abbiamo più parlato. Non so cosa pensino di tutta questa storia". Larissa arriva alla messa un po’ più tardi accompagnata dalla madre Olga. "Temevo quello che sarebbe successo – racconta al cronista la donna che fa la mediatrice culturale ed è volontaria in Croce Rossa – e l’ho fatta venire in Italia a fine 2021. Siamo di un paese vicino a Bucha e Irpin, luoghi di massacri dell’esercito russo, ho perso un caro amico medico che è stato assassinato. Chi è rimasto in Ucraina racconta cose sconvolgenti. A Spezia ho trovato la mia seconda patria. Siete fortunati a vivere sul mare e il vostro pesce. E i muscoli sono buonissimi!"
F.D.