Del progetto di iniziativa privata approvato diversi anni fa dal Comune della Spezia se ne erano perse le tracce: un centro sportivo nell’area collinare di Sarbia, dotato di tutti i comfort: campo di calcio a 11 regolamentare, e poi spogliatoi, illuminazione, deposito attrezzi, spazio pubblico con bar e servizi igienici e impianto di depurazione delle acque reflue, da realizzare anche attraverso un riempimento con le terre di scavo provenienti dal cantiere del nuovo ospedale al Felettino. A distanza di anni, il piano è tornato d’attualità per il blitz con cui i Carabinieri forestali del nucleo della Spezia e del nucleo investigativo, in esecuzione del provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale della Spezia, hanno posto sotto sequestro il cantiere. Dagli accertamenti sarebbero emerse difformità rispetto al progetto autorizzato dagli uffici del Comune della Spezia. I lavori infatti hanno interessato un’area boscata nella quale è stato eseguito un riempimento con terre e rocce da scavo anche frammiste a materiali di risulta che superava di oltre 16mila metri cubi le volumetrie autorizzate. I materiali utilizzati, a seguito delle analisi, non sono risultati idonei; quello in eccesso, non essendo stato autorizzato, è di fatto un rifiuto smaltito irregolarmente. Indagati il proprietario dell’area e direttore dei lavori, così come il titolare della ditta incaricata delle opere. Contestate a vario titolo violazioni al Testo unico ambientale in materia di rifiuti e alla normativa edilizia, e la violazione stata della normativa paesaggistica.
mat.mar.