CHIARA TENCA
Cronaca

Si schianta yacht in avaria. Paura in porto alle Grazie

La nave, appena uscita dal cantiere Valdettaro, ha travolto altre due barche

Lo yacht di trenta metri che si è schiantato ieri mattina alle Grazie

Lo yacht di trenta metri che si è schiantato ieri mattina alle Grazie

Uno yacht sperimentale a doppia propulsione, a causa dell’avaria al motore elettrico, si è schiantato ieri mattina intorno alle 9 su una banchina delle Grazie, poco lontano dal convento degli Olivetani. La nave, di oltre 30 metri, era da poco uscita dai cantieri Valdettaro quando il comandante ne ha perso il controllo durante la manovra nella baia, e ha proseguito la rotta impazzita fino ad incagliarsi con la prua sul lungomare. Se, fortunatamente, non ci sono stati feriti né a bordo, né a terra, la lista dei danni è lunga: oltre a quelli alla parte anteriore dello yacht, sono rimaste interessate due delle barche ormeggiate, di circa 5 metri e mezzo, una delle quali alla sovrastruttura, e una è affondata. Il natante è stato successivamente recuperato e riportato il galleggiamento. Sul posto, sono intervenuti i tecnici del Comune di Porto Venere, che ha in concessione il tratto, riservato ai residenti, dall’Adsp del Mar Ligure Orientale, e la Capitaneria di Porto, prima con il delegato di spiaggia di Porto Venere, poi con il Comando della Spezia, che conduce l’inchiesta aperta in seguito all’incidente di ieri mattina.

Secondo una prima ricostruzione, i problemi sono derivati da un guasto delle manette del motore full electric, che su questa unità sperimentale affianca quello tradizionale a gasolio, che non si sono messe in folle: la prontezza del comandante, uomo di mare di comprovata esperienza, è stata decisiva. Quest’ultimo, capita la situazione, ha spento il motore, chiudendo la sua navigazione con abbrivio e quindi a una velocità più ridotta e di conseguenza, con danni più ridotti. Lo stesso ha, quindi successivamente disincagliato lo scafo e il cantiere Valdettaro ha poi fatto affiancare lo yacht da due gommoni, utilizzati come rimorchiatori, per aiutare l’unità a rientrare nella vasca di alaggio. Attualmente sono ancora in corso gli accertamenti atti a individuare l’esatta dinamica dell’evento.

Chiara Tenca