REDAZIONE LA SPEZIA

Sit-in al Sant’Andrea "Serve una cura per la sanità pubblica" In 300 a manifestare

La protesta della Cgil si è svolta ieri mattina davanti all’ospedale. Nel mirino tempi di attesa, pronto soccorso e ambito territoriale. La richiesta: "Occorrono maggiori risorse e nuove assunzioni" .

Sit-in al Sant’Andrea "Serve una cura per la sanità pubblica" In 300 a manifestare

“Sanità pubblica se non la curi non ti cura“ è con questo slogan che ieri mattina circa 300 persone hanno manifestato davanti all’ingresso dell’ospedale Sant’ Andrea della Spezia per chiedere un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni, la diminuzione delle liste di attesa, più risorse finanziarie, un piano socio sanitrio territoriale in grado di rispondere alle esigenze degli utenti e una maggiore manutenzione per le stutture sanitarie. Sono questi alcuni dei punti toccati nel corso del sit in organizzato dalla Cgil. Ma sotto esame c’è anche il carico di lavoro dei pronto soccorso, le privatizzazioni e le aggressioni al personale. Una manifestazione che sta facendo il giro di tutta la Liguria mettendo in luce le gravi difficoltà in cui versa la sanità regionale in genere. Presente anche il segretario di Cgil Liguria Maurizio Calà – "Abbiamo denunciato le disfunzioni del sistema le cui conseguenze ricadono su operatori e pazienti. Alla Regione abbiamo chiesto maggiori investimenti su personale, sanità territoriale e strutture pubbliche, ma è evidente che il taglio delle risorse a livello nazionale e situazioni di incertezza sul territorio come quella sulla realizzazione del nuovo ospedale nello spezzino non aiutano a fare chiarezza. Il piano socio sanitario non si fa carico delle emergenze sanitarie attuali, pronto soccorsi e liste d’attesa in cima, e delle manutenzioni delle strutture sanitarie e non spiega con quali risorse umane e finanziarie fare fronte alle assunzioni di personale e all’attivazione dei servizi per i pazienti per dare vita nei prossimi anni ai progetti del Pnrr o dei nuovi ospedali".

E i numeri del pronto soccorso spezzino fanno capire il carico di lavoro a cui è sottoposto. Nel 2022 un quinto degli abitanti spezzini sono passati dal pronto soccorso per ben 40.400 accessi suddivisi tra Spezia, Sarzana e Levanto con una permanenza media di attesa di 4 ore; nel primo quadrimestre del 2023 sono già oltre 24 mila gli accessi con la forte preoccupazionem proprio per la stagione estiva, del conseguente aumento della popolazione con l’arrivo di un sempre maggior numero di turisti. "C’è bisogno di un grande piano di assunzioni di personale medico, infermieristico, Oss ed ausiliario. Le assunzioni fatte nelle ultime settimane non sono minimamente sufficienti – ha sottolineato Luca Comiti, segretario generale della Cgil spezzina –. C’è bisogno di abbattere le scandalose liste di attesa e contrastare la costosa mobilità passiva verso le altre regioni. E’ lo sforzo di tutti, Istituzioni, forze politiche e associative, cittadini per difendere e rilanciare una sanità pubblica, moderna ed efficiente. Una mobilitazione che deve essere capillare e continua. Per questi motivi oggi siamo qui, un passaggio importante di un percorso che proseguirà". Per fare qualche esempio, alla Spezia per una colonscopia l’attesa per chi ha una prescrizione di tipo B (breve) dovrebbe essere di 30 giorni e invece si arriva a 221; con la prescrizione di tipo D l’esame dovrebbe essere prenotabile entro 60 giorni va a 343. L’elettromiografia (esame indicato nella diagnosi delle malattie del sistema nervoso periferico) e la fotografia del fundus (esame indicato per studiare la parte posteriore dell’occhio) non hanno nessuna data disponibile.

"La mobilitazione della Cgil ha già ottenuto un risultato importante: l’Asl 5 ha indetto il bando per una nuova convenzione di 65 posti letto per Rsa di mantenimento e riabilitativa – ha sottolienato Laura Ruocco segretario generale dello Spi Cgil – Ma non ci fermeremo qui, perché le liste di attesa sono di 237 posti per Rsa di mantenimento e 90 Rsa riabilitativa".