REDAZIONE LA SPEZIA

Smascherare una violenza a mille facce. Dibattito con Adsp al Terminal Crociere

Le testimonianze dei centri ’Irene’ di Spezia e della giornalista Degl’Innocenti

Smascherare una violenza a mille facce. Dibattito con Adsp al Terminal Crociere

Le testimonianze dei centri ’Irene’ di Spezia e della giornalista Degl’Innocenti

"Il femminicidio è un tragico epilogo". Questa la frase scelta per introdurre "Smascheriamo la violenza! – Le mille facce della violenza sulle donne" che si terrà stamani alle 10 al Terminal Crociere in largo Fiorillo alla Spezia, organizzata dal Comitato unico di garanzia dell’Adsp del Mar Ligure Orientale. Dopo i saluti di Federica Montaresi, commissario straordinario dell’authority, ecco una carrellata di interventi per discutere di questa piaga, ma anche per lanciare strategie in difesa del mondo al femminile e intavolare una riflessione sulla situazione attuale. Ne discuteranno, moderate dalla giornalista Giovanna Visco, la consigliera provinciale di parità della Spezia Eliana Bacchini, l’assessore alle Pari opportunità del Comune della Spezia Daniela Carli, la vicesindaca e assessore alle Politiche sociali del Comune di Carrara Roberta Crudeli, la giornalista e scrittrice Fulvia Degl’Innocenti e due rappresentanti di altrettanti centri antiviolenza: Valeria Fanfani in rappresentanza dello spezzino "Irene" e Francesca Menconi del carrarese "Donna chiama donna". Le conclusioni saranno affidate alla presidente del Comitato unico di garanzia dell’Adsp del Mar Ligure Orientale Francesca Fazio. Una testimonianza di questo impegno arriva da Fulvia Degl’Innocenti, giornalista spezzina da anni residente a Milano e scrittrice per ragazzi. "Ho affrontato come autrice i temi della violenza di genere e del superamento degli stereotipi di genere. alla base di una cultura proibitiva nei confronti delle donne in senso ampio. Fra le varie opere, scrissi ’La ragazza dell’Est’, romanzo che vinse vari premi fra cui il Bancarellino e parla della violenza (non solo fisica, ma anche morale e sessuale) ai danni delle ragazze portate in Italia con l’inganno per obbligarle a prostituirsi.

Anni fa ho partecipato con uno dei 23 racconti all’antologia collettiva di scrittrici ’Chiamarlo amore non si può’, rivolto ai giovani: ho scritto un racconto sulla violenza psicologica ispirato a un fatto che mi era accaduto proprio alla Spezia e due anni fa ho realizzato un albo illustrato per i più piccoli sulla violenza del padre sulla madre a cui assistono i figli: uno strumento onirico e fiabesco in cui riconoscersi e tramite il quale possono condividere la loro sofferenza emotiva. Inoltre, mi occupo di questi temi anche a livello giornalistico; per me è importante fare educazione emotiva sui giovani perché alla base c’è un fraintendimento di quelli che sono i legami e i rapporti fra i sessi. La violenza sulle donne non è solo il suo punto più tragico, cioè il femminicidio, ma strisciante, con palpeggiamenti, rapporti malati, stalking, esibizionismo. Purtroppo sono tante forme che fanno capire quanto ci riguardi il fenomeno".

Chiara Tenca