MATTEO MARCELLO
Cronaca

Sono sempre meno. Nell’ultimo anno chiuse altre tre filiali: "Disagi per i cittadini"

Continua nello Spezzino la desertificazione degli istituti di credito. Nove Comuni in Val di Vara e riviera rimasti senza servizio a sportello. "Enorme difficoltà per le persone anziane, soprattutto nell’entroterra".

Continua nello Spezzino la desertificazione degli istituti di credito. Nove Comuni in Val di Vara e riviera rimasti senza servizio a sportello. "Enorme difficoltà per le persone anziane, soprattutto nell’entroterra".

Continua nello Spezzino la desertificazione degli istituti di credito. Nove Comuni in Val di Vara e riviera rimasti senza servizio a sportello. "Enorme difficoltà per le persone anziane, soprattutto nell’entroterra".

L’ultima filiale a chiudere i battenti è stata quella del Banco Desio a Riomaggiore, lo scorso dicembre. Ma nello stesso hanno, lo stesso istituto di credito ha serrato definitivamente anche lo sportello di corso Cavour alla Spezia, mentre a Bonassola ha cessato ogni attività la filiale di Crédit Agricole, col comune rivierasco ad aggiungersi alla sempre più lunga lista dei territori rimasti senza banca. Sono nove nello Spezzino: Carro, Carrodano, Maissana, Rocchetta Vara, Zignago, Pignone e Calice al Cornoviglio in Val di Vara, Framura e appunto Bonassola in riviera. Otto invece i Comuni in cui è presente un solo sportello. Un trend fortemente negativo, se si pensa che a fine 2023 la presenza di filiali bancarie in provincia è scesa sotto le novanta unità (89), con il numero ulteriormente ritoccato al ribasso con le tre chiusure avvenute lo scorso anno. "Difficile sapere se anche quest’anno si verificheranno chiusure – avverte Armando Cozzani, segretario provinciale Fisac Cgil – ma il trend negli ultimi anni è sempre stato negativo. Le aggregazioni hanno ripreso vigore, il risiko bancario non è terminato, e questa situazione potrebbe portare a sovrapposizioni di sportelli che si risolvono spesso con delle chiusure". Serrate contro le quali nè cittadini nè istituzioni possono nulla: emblematico il caso del Banco Desio a Riomaggiore.

"Come tutte le società per azioni, l’istituto di credito avrà fatto dei conti di tipo economico, decidendo comunque di chiudere lo sportello nonostante le proteste – rilancia Cozzani –. Perchè succede? Le banche chiudono le filiali fisiche che hanno dei costi fissi notevoli e spingono sulla digitalizzazione. Peccato che in Italia l’uso medio dell’internet banking è di circa il 55% su una media europea del 67%, dato che si riduce ulteriormente per gli ultra 65enni al 34% su una media europea del 45%. Le più penalizzate sono sicuramente le persone anziane. Credo stia venendo meno quel ruolo sociale riconosciuto dalle istituzioni nell’articolo 47 della Costituzione".

Nessun problema, al momento, sul fronte occupazione, anche se, secondo il segretario Fisac Cgil, "nel turn over ormai si tendono a potenziare i servizi centrali anziché quelli di rete, ovvero gli sportelli". Una situazione, quella della desertificazione bancaria, che ricade pesantemente sulle persone più anziane, spesso impossibilitate ad accedere ai servizi di home banking o semplicemente a spostarsi per raggiungere lo sportello bancario più vicino. "La popolazione anziana, soprattutto quella residente nelle aree interne dove la percentuale sfiora il quaranta per cento, ha evidenti difficoltà nell’accedere a i servizi bancari, ma non solo – rilancia Laura Ruocco, segretaria provinciale Spi Cgil –. É un tema che spesso viene segnalato ai nostri sportelli, quello di servizi che ormai non sono più vicini alle persone e ai cittadini che ne hanno bisogno. C’è poi il tema dell’analfabetismo digitale, perchè non tutti riescono a gestire queste nuove situazioni attraverso l’utilizzo di app digitali. È indubbio che l’assenza di sportelli fisici abbia impoverito le comunità: su questo e su altri servizi che stanno scomparendo, impoverendo le comunità, nei mesi scorsi abbiamo avviato una discussione con la Prefettura".

Matteo Marcello