FRANCO ANTOLA
Cronaca

Sos riforme da Grillo: "L’asse franco-tedesco non è più decisivo. L’Italia può dire la sua"

Dalla governance del Parlamento al ruolo della Bce, ecco le proposte. E per la Liguria: "Accelerare l’iter del Terzo Valico e la Pontremolese". Impegno per un impianto Snam offshore: "Non può stare nel Golfo".

Sos riforme da Grillo: "L’asse franco-tedesco non è più decisivo. L’Italia può dire la sua"

Sos riforme da Grillo: "L’asse franco-tedesco non è più decisivo. L’Italia può dire la sua"

"Ricordo bene quel periodo terribile, l’inchiesta e poi il carcere che a 71 anni mi ha rovinato l’esistenza, per colpa di un pm. Ora di anni ne ho 81 e faccio quello che mi ero ripromesso, tornare alla politica una volta riabilitato. Conquistare un seggio al Parlamento europeo è impresa difficilissima, non mi faccio certo illusioni, ma va considerato che due dei sicuri eletti in questo collegio, e cioè Antonio Tajani e Letizia Moratti, prenderanno strade diverse: il primo, candidato in più collegi, sceglierà prevedibilmente il Lazio, la seconda è destinata a fare il ministro col rimpasto nel governo Meloni, a quel punto…".

Luigi Grillo, candidato a Bruxelles nella lista di Forza Italia con alle spalle "34 anni di servizio al Paese", sa bene che quel seggio non è proprio dietro l’angolo, ma nel rispetto della promessa fatta a se stesso negli anni bui dell’inchiesta ha scelto di tornare in pista, giocando la carta, dice, dell’esperienza e della competenza. Senza preoccuparsi più di tanto del fatto che il suo nome sia comparso nella lista degli ’impresentabili’ stilata dalla commissione antimafia: "Un attacco politico strumentale, ho dato mandato al mio legale di tutelarmi, non ho alcun conto in sospeso con la giustizia", taglia corto.

Grillo, parliamo di proposte politiche. Come pensa, in concreto, di mettere a frutto le sue competenze?

"Le cose da fare sono tante e penso di poter dare il mio contributo, l’Unione europea deve recuperare il ruolo che le compete. Oggi, di fronte a un dittatore che minaccia di invadere la Polonia, l’Europa balbetta e parla 27 lingue diverse, ma non dimentichiamo che può contare sul Pil più alto al mondo. In questo senso si tratta delle elezioni più importanti della storia e l’Italia può dire la sua, anche perché gli equilibri sono cambiati, l’asse franco-tedesco non è più decisivo. Le cose da fare sono molte: intanto bisogna riformare il Parlamento europeo e cambiare la governance. Vanno riviste anche le funzioni del singolo parlamentare che, per dirne una, non ha neppure il diritto di presentare disegni di legge. Così come va riformato il ruolo della Bce, ispirandosi alla Fed americana, percorrendo altresì la strada dell’unione bancaria. In Parlamento mi batterei sicuramente anche per socializzare il debito pubblico".

E la Liguria e Spezia?

"Anche qui ci sono molte cose da fare. Intanto accelerare l’iter del Terzo valico, il cui primo finanziamento, va detto, è arrivato grazie a me. C’è poi la Pontremolese da completare, la Toscana ci ha sempre boicottato ma su questo fronte bisogna tornare ad investire".

Altri obiettivi?

"Rimettere mano alla viabilità con il completamento della rettifica dell’Aurelia, eliminando le curve nella zona di Riccò, come indicato dal Cipe nel 1992 con un progetto che prevedeva un nuovo tracciato fino a Brugnato, senza le tortuosità di San Banedetto. Ma Spezia ha un altro grande problema".

Cioè?

"Bisogna togliere la Snam dal Golfo, portandola in un sito diverso, come hanno fatto a Rovigo, trasferendo il terminal a sei miglia dalla costa".

L’inchiesta genovese può pesare sull’esito di queste elezioni?

"La vicenda può lasciare una traccia. Personalmente sono dispiaciuto di quanto sta accadendo, ma sono anche un garantista. Detto questo, l’opinione pubblica è rimasta sicuramente scossa, certi avvenimenti rendono tutto più difficile e possono alimentare assenteismo e generare malcontento".

Questo significa che Toti dovrebbe dimettersi?

"Penso che il presidente della Regione nel complesso abbia ben governato fin qui, ma avrebbe dovuto controllare di più l’operato dei suoi collaboratori, evitando di restare coinvolto in situazioni di cui non ha il cento per cento di responsabilità. Gli auguro di poter chiarire tutto. Certo, se i magistrati si sono fatti certe convinzioni, qualche elemento deve esserci. Se oggi mi trovassi nei panni di Toti comunque mi toglierei dalla mischia, salvo tornare in pista una volta chiarito tutto. Ma su questo è solo lui che può decidere, lui soltanto sa come stanno le cose".