L’imbascamento, dove il grigio-verde del berretto lascia posto al blu, e una pacca sulla spalla per posizionare il distintivo, simbolo dell’affettuoso colpo che ogni palombaro riceve sullo scafandro prima di ogni immersione. Sempre identica ma sempre emozionante, la tradizionale consegna dei brevetti agli allievi che hanno superato il corso si è ripetuta ieri mattina al Varignano. Unica variante, a causa della pioggia scrosciante, il luogo della cerimonia: non il tradizionale piazzale ma uno lungo spazio rettangolare all’interno della base, scelto perchè coperto da una tettoia. "Non poteva esserci giornata migliore - scherza il sottocapo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto - perchè l’acqua è il vostro elemento naturale". Una dimensione, quella subacquea, sulla quale la Marina sta investendo tantissime risorse. "Nell’ultimo decennio, grazie allo sviluppo tecnologico, è incrementata esponenzialmente l’accessibilità ai fondali, ormai veri e propri corridoi strategici. Si tratta di un ambiente nei confronti della quale la forza armata sta dedicando grande slancio e attenzione, mezzi e pregiate risorse di cui voi siete pienamente parte". I palombari della Marina sono un corpo rispettato e ammirato in tutto il mondo, l’anno da poco terminato li ha visti protagonisti in moltissime operazioni in mari, fiumi e laghi: sono stati portati a termine oltre 230 interventi e neutralizzati ben 12680 ordigni esplosivi, in una costante opera di bonifica che richiede un altissima professionalità. "I palombari - ha sottolineato il comandante del Comsubin, Contrammiraglio Massimiliano Rossi - sono presenti anche in Antartide a supporto delle attività subacquee svolte dai ricercatori dell’Enea e svolgono importantissimi compiti anche in ambito della salvaguardia dell’ambiente marino". Proprio in virtù dell’altissima professionalità che devono sempre dimostrare, il loro addestramento deve rispondere a standard altissimi. "Il numero di sette brevetti ne è la prova. Maria Vittoria Agostini ha superato tutte le prove, esattamente come tutti i suoi colleghi maschi. Un bellissimo segnale per tutta la grande famiglia della Marina che ci fa guardare al futuro con rinnovato ottimismo".
Vimal Carlo Gabbiani