Spese con carta di credito. Corte dei conti in Regione

Ricorsi ko: gli assessori delle ultime giunte obbligati a presentare i giustificativi

Spese con carta di credito. Corte dei conti in Regione

Spese con carta di credito. Corte dei conti in Regione

Carte di credito utilizzate regolarmente per le spese istituzionali e di missione dai componenti della giunta, ma ’sconosciute’ al collegio dei revisori e alla Corte dei conti, con quest’ultima che ora ne chiede i giustificativi dettagliati. L’ultima indagine della Procura generale porta ancora in piazza De Ferrari, con i componenti delle ultime tre giunte regionali chiamati dalla magistratura contabile a fornire l’elenco delle spese sostenute nell’ambito della propria attività. Niente a che vedere, al momento, con i profili di reato che nel recente passato hanno caratterizzato l’era delle ’spese pazze’ proprio in Regione. Tutto ruota attorno a una questione in punta di diritto contabile: da una parte la Corte dei conti, secondo cui gli assessori regionali hanno l’obbligo di presentare i conti giudiziali relativi all’utilizzo delle carte di credito assegnate per finalità istituzionali; dall’altra gli assessori, che hanno impugnato i decreti della Procura contabile sulla base di più motivazioni, in primis il regolamento regionale, che non individua come agenti contabili gli assessori – dunque non tenuti direttamente alla presentazione dei conti – ma espressamente l’economo della giunta regionale. Un regolamento del 2012, aggiornato nel 2016, che non è mai finito sotto la lente della Procura. Ora però i pm contabili coordinati dal procuratore regionale Roberto Leoni, hanno chiesto e ottenuto dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti di obbligare ogni titolare di quelle carte di credito a fornire il proprio rendiconto, al fine di valutare l’appropriatezza delle spese.

Nel mirino del provvedimento sono finiti assessori e presidenti in carica dal 2015 al 2021, dunque l’ultima giunta Burlando, la prima dell’era Toti, e in parte anche la seconda. E se da un lato gli esponenti della giunta Burlando nelle scorse settimane hanno presentato i rispettivi rendiconti, quelli delle due giunte Toti hanno impugnato il decreto con cui nel marzo scorso era stato sancito l’obbligo di presentazione della documentazione. Nei giorni scorsi, le pronunce con cui sono stati respinti i ricorsi presentati dagli assessori Giacomo Giampedrone, Ilaria Cavo, Giovanni Boitano e Giovanni Berrino. Altre pronunce, quasi sicuramente dallo stesso esito, seguiranno nei prossimi giorni, con gli assessori che potrebbero ora presentare i rendiconti ma, allo stesso tempo, presentare ricorso in Cassazione proprio per ribadire i principi definiti dal regolamento regionale.

Matteo Marcello