Spezia, minaccia di accoltellare il fratello. Condannato a sette anni

L’episodio lo scorso gennaio davanti a un locale del quartiere Umbertino. Il quarantenne dominicano era accusato di tentato omicidio aggravato

I primi a intervenire furono i carabinieri del nucleo radiomobile (foto di repertorio)

I primi a intervenire furono i carabinieri del nucleo radiomobile (foto di repertorio)

La Spezia, 14 novembre 2024 – Un diverbio tra fratelli su chi fosse il preferito della madre; un fendente alla gola con un coccio di bottiglia che per pochi centimetri non ha centrato la carotide. Sequenze tragiche di un alterco famigliare che ha rischiato di finire nel dramma, quello avvenuto lo scorso gennaio all’Umbertino, che nei giorni scorsi ha avuto il suo epilogo giudiziario con la sentenza del gup Marinella Acerbi, che ha condannato l’uomo, un 44enne della Repubblica Dominicana, a sette anni di reclusione per tentato omicidio.

I fatti erano avvenuti nella notte tra il 14 e il 15 gennaio, all’esterno di un locale di via Firenze dove si trovavano entrambi i fratelli. I due fratelli avevano cominciato a litigare per strada animatamente. Tuttavia, in poco tempo la lite verbale si è trasformata in una sanguinosa aggressione: il maggiore dei due, un 44enne, dopo aver rotto contro il muro una bottiglia di vetro, non ha esitato a scagliarsi contro il fratello minore, colpendolo alla gola, nei pressi della carotide. Una ferocia interrotta da un cittadino che, accortosi della situazione, è intervenuto per impedire al 44enne di sferrare altri fendenti contro il fratello, prestando la prima assistenza in attesa dei soccorsi. Sul posto, in pochi minuti, erano arrivati il 118 dell Spezia – il fratello minore era stato condotto in codice rosso al pronto soccorso del Sant’Andrea, dove i medici hli anno suturato la ferita provocata dal fendente, larga quindici centimetri e situata appena sotto la madibola – e i militari del nucleo radiomobile dei carabinieri, che hanno cominciato a raccogliere testimonianze e indizi per ricostruire l’accaduto, individuando da subito il 44enne fratello maggiore quale responsabile dell’aggressione. L’uomo, che nell’immediatezza dei fatti si era dato alla fuga, era stato poi rintracciato quasi subito.

Il quarantenne finì immediatamente in carcere con l’accusa di tentato omicidio, aggravato dal fatto di aver agito contro il fratello, e dai futili motivi: alla base dell’aggressione, una lite tra i due fratelli durante la quale, con il maggiore ad accusare il minore di essere il preferito della madre. Nei giorni scorsi, l’epilogo della vicenda in tribunale, con l’uomo – assistito dagli avvocati Luigi Fornaciari Chittoni e Cesare Bruzzi Alieti – condannato dal gup Marinella Acerbi a 7 anni. Una pena, quella rrivata al termine del procedimento con rito abbreviato, su cui hanno influito alcune attenuanti, tra cui la perizia medica chiesta e ottenuta dai legali, che ha evidenziato un vizio parziale di mente nell’imputato. I due avvocati hanno peraltro già annunciato che presentaranno appello contro la sentenza.

Matteo Marcello