
I sindaci delle città finaliste assieme al ministro Giuli
La Spezia, 13 marzo 2025 – Una delusione? Inutile negarlo, sì. Una sconfitta? No, questo proprio no. La Spezia non sarà la Capitale della Cultura 2027. Superata nel rush finale da Pordenone, ha ricevuto, così come le altre otto escluse, i sinceri complimenti sia da parte del presidente della giuria Davide Maria Desario – che ha invitato il ministero alla Cultura, a trovare il modo di finanziare comunque gli interessanti progetti proposti – sia dal ministro stesso, Alessandro Giuli. “Questa manifestazione è un modello di dialogo – ha dichiarato il ministro nella Sala Spadolini, a Roma durante la proclamazione – e dovrebbe essere di insegnamento a tutti noi e a tutto l’arco parlamentare.
Tutte le finaliste possono accedere al Cantiere Città, che è nato per non far disperdere e valorizzare quanto più possibile le progettualità che sono state offerte”. Nella capitale, seduto davanti a Desario e Giuli, accanto agli altri colleghi, anche il sindaco Pierluigi Peracchini. “Non abbiamo vinto a Roma, abbiamo vinto alla Spezia perché, grazie al dossier, abbiamo fatto ‘cultura’ nel vero senso latino del termine: abbiamo seminato, tutti insieme, in una sinergia mai vista fra pubblico, privato, istituzioni, terzo settore, imprese, associazioni ed enti, idee progettuali realizzabili che hanno un respiro ben più ampio dei confini amministrativi comunali e che avremo la cura di coltivare tutti insieme per vederne i frutti, in un arco temporale ben più ampio del mio mandato. Non ho deciso di concorrere a Capitale Italiana della Cultura per qualche tornaconto politico personale: il mio mandato scade proprio nel 2027. Ho lavorato nel corso del primo mandato affinché La Spezia fosse in condizione di partecipare, e vincere, in una sfida così importante a livello nazionale per lasciare in eredità a tutti gli spezzini una rivoluzione culturale sia politica nel metodo, sia amministrativa nel merito”.
Nelle prossime settimane convocherà tutti quelli che hanno partecipato alla costruzione del dossier. “Per tracciare una road map dei progetti che sicuramente realizzeremo con un cronoprogramma e un piano finanziario sostenibile. Per quanto mi riguarda, il sogno continua. E nel frattempo, ne coltiviamo un altro. La Spezia è infatti stata inserita nella prestigiosa fase internazionale della candidatura a ‘Città Creativa Unesco per il Design’”. Alla Spezia, intanto, Francesco Paszkowski, il designer internazionale che si occuperà di progettare l’ex Fitram, il nuovo polo strategico per le generazioni future, davanti alla biblioteca Beghi sarà oggi ad effettuare un altro sopralluogo strategico per realizzare il progetto ‘Giona’. “Uno dei pilastri del nostro dossier. Questo a testimonianza che – conclude Peracchini – , al di là della candidatura a Capitale della Cultura, questa amministrazione comunale ci ha creduto, ci crede e ci continuerà a credere davvero in tutti i progetti che abbiamo messo in cassaforte e su alcuni in particolare che sono già in cantiere”. Tutti concordi nel non voler disperdere quanto creato.
“Per La Spezia non rappresenta la fine di un percorso – afferma l’onorevole Maria Grazia Frijia, vicesindaco – ma il punto di partenza di un cammino che la città ha scelto di intraprendere per scrivere e disegnare un nuovo grande futuro in cui la storia, la cultura, la creatività degli spezzini saranno i grandi protagonisti, ogni giorno”. Tra le dieci in lizza tre pugliesi, ma anche due liguri. “Liguria è cultura. Lo ha dimostrato il percorso intrapreso da La Spezia e Savona per diventare Capitale italiana della Cultura 2027 – dice l’assessore regionale Simona Ferro – . Due città, due province, che hanno saputo comunicare il significato profondo di ‘Liguria’ attraverso dossier di grande valore ispirati al mare. Le due città hanno costruito la candidatura attorno a una visione marittima, riconoscendo il ruolo centrale del mare nell’identità della Liguria. Un filo conduttore che racconta la leadership della nostra regione nella blue economy. Regione Liguria è pronta a sostenere l’eredità di questi progetti”. Infine Giovanni Pardi, presidente dell’associazione ‘Amici di Ettore Cozzani’: “Fondamentale, per La Spezia, è stato anche solo partecipare. È innegabile che la nostra sia una città nella quale la ricchezza dei temi culturali che la caratterizzano, è ben superiore a quella di molte altre realtà territoriali italiane”.