REDAZIONE LA SPEZIA

Spezia Forte alla prova del mercato Via alle manifestazioni di interesse

Avviso esplorativo del Comune per la cessione con gestione di quattro beni del patrimonio storico. In gioco parco della Rimembranza, parco delle Mura, batteria Valdilocchi e rifugio Quintino Sella.

Spezia Forte alla prova del mercato Via alle manifestazioni di interesse

La percezione delle potenzialità culturali, turistiche e di aggregazione sociale è datata: è stata innescata dagli impulsi delle associazioni "Dalla parte dei forti Forti" e "Sa Bastia" all’epoca dell’amministrazione-Federici che si era adoperata per il recupero al patrimonio comunale dei beni sull’onda del federalismo demaniale. Con l’amministrazione-Peracchini le idee hanno preso gambe portando, con la sponda della Regione, agli stanziamenti che hanno portato ai lavori di restyling e alle prime fruizioni popolari in un crescendo di plausi, soddisfazione ed attese. Ora per il Parco delle Mura, il Parco della Rimembranza, la Batteria Valdilocchi e il Rifugio Quintino Sella si apre un altro capitolo, quello della valorizzazione strutturata in luogo del meritorio volontariato che è valso a farli meglio conoscere (in particolare i volontari della Pro Loco del Golfo per quanto riguarda la Batteria Valdilocchi).

Ieri nell’albo pretorio del Comune della Spezia, a firma del dirigente del Patrimonio Massimiliano Curletto, è stato pubblicato "l’avviso di consultazione preliminare di mercato" finalizzato a stimolare e acquisire proposte per l’assegnazione e gestione dei beni in questione da parte di operatori economici. Obiettivo: far tesoro di esperienze, idee e prospettazioni di sostenibilità per orientare l’azione futura del Comune sulla via dei bandi da emettere per passare dal dire al fare, ciò alla gestione.

Definiti nell’avviso gli ambiti delle proposte per la fruizione-valorizzazione dei beni. Nell’ordine e testuale: ricreative e per il tempo libero, per la somministrazione di cibi e bevande, culturali, turistiche. Occhio attento comunque anche ad altre destinazioni indicabili da parte degli operatori economici che vorranno mettersi in gioco pensando ai ritorni diretti ma anche dagli effetti collaterali sul pian del bene comune: la promozione all’esterno dell’unicità dell’offerta spezzina che punta sul valore storico-identitario di roccaforte a protezione dell’Arsenale (che solo di suo è un tesoro architettonico) .

Le proposte gestionali potranno riguardare uno o più lotti. Ogni proposta, è puntualizzato nell’avviso di facile acquisizione nel sito internet del Comune, dovrà essere composta da un progetto di utilizzo coerente con la riqualificazione ed il buon mantenimento dell’immobile con indicazione delle attività che si intendono svolgere, della durata richiesta dell’affidamento e dell’eventuale condizioni economiche (canone, gratuità dell’utilizzo degli immobili, eventuale richiesta di contribuzione pubblica); occorrerà anche  una descrizione tecnica degli interventi volti alla riqualificazione dell’immobile e corredata da una relazione con rendering di quanto si intende realizzare; fondamentale il piano economico-finanziario "volto a mostrare la sostenibilità degli interventi ed attività proposte per la durata dell’affidamento". C’è tempo fino alle 12 del 21 aprile per presentare le proposte: a mano o mediante posta raccomandata all’Ufficio Archivio e Protocollo Generale del Comune della Spezia Piazza Europa 1.

"Con questa consultazione preliminare - spiega l’assessore al Patrimonio Manuela Gagliardi – diamo concretezza alla visione di città che il Sindaco Peracchini e questa amministrazione hanno sempre avuto: riscoprire e valorizzare luoghi della nostra storia per troppo tempo dimenticati. La cultura di Spezia è legata a doppio filo alla storia militare del Paese e questo legame deve diventare un segno di riconoscimento del Golfo, oltre che un marchio di eccellenza. Dalla riscoperta dei Forti, alla nuova vita delle caponiere, fino ad arrivare ai Parchi storici, per poi proseguire con altri progetti nel futuro, tutti uniti sotto il marchio “Spezia Forte”".

Corrado Ricci