
Spiagge, divieti e polemiche: "Perso troppo tempo: adesso il danno è grave"
La stagione balneare è finita, senza però portarsi vie le polemiche legate alla chiusura delle spiagge di Lerici. Episodio che ha tenuto banco nella parte finale dell’estate, sul quale ora Legambiente Lerici prende posizione ricordando analoghe situazioni avvenute in passato. "In otto anni – sottolinea Giovanni Cortelezzi di Legambiente Lerici – c’era tutto il tempo per affrontare la situazione dell’infrastruttura fognaria, si è litigato tanto e fatto poco, pensando ad altro". E si parte dal lontano 2015 quando "Legambiente ha organizzato un’assemblea pubblica su “Fognature, scarichi a mare, balneazione”, dopo una stagione costellata da divieti di balneazione. La serata era finita con alcuni impegni, come il portare a termine l’allaccio di Tellaro all’impianto di depurazione, ma più che altro con la consapevolezza che il problema era prioritario ed era necessaria la collaborazione tutti". Seguì però "solo un’ordinanza di divieto di balneazione", nelle prossimità della foce del canale della Costa alla Venere Azzurra.
"Nel 2018 – prosegue Cortelezzi – Goletta Verde rilevava alla foce del canale della Costa un livello di enterococchi intestinali fuori dal limite". E si arriva ai giorni nostri con prima i numerosi casi di gastroenterite fra i bambini, seguiti dalle analisi e dall’ordinanza di divieto di balneazione. "Anche quest’anno, come gli anni precedenti, la stagione si è aperta con una segnalazione Arpal di non conformità alla balneazione a San Terenzo paese, seguita poi da altre segnalazioni: a luglio al Colombo, ad agosto dietro il Castello. A questo si aggiunge il sovraffollamento delle spiagge, la mancanza di pioggia, le temperature eccezionali. E siamo arrivati alla chiusura di fine agosto, su ingiunzione dell’Asl, delle spiagge della Venere e San Terenzo per presenza di rotavirus. Si tratta di un’altra occasione persa e un danno d’immagine per tutta la zona"