![Rixi: "In corso importanti interlocuzioni tra la struttura commissariale e gli uffici spezzini". E sulla Pontremolese: "Strategica. E investiremo. Su Spezia risorse dal Mit per 120 milioni". Rixi: "In corso importanti interlocuzioni tra la struttura commissariale e gli uffici spezzini". E sulla Pontremolese: "Strategica. E investiremo. Su Spezia risorse dal Mit per 120 milioni".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MmMyZjM3MWYtMjY3Zi00/0/spiragli-sul-dragaggio-i-fanghi-del-terzo-bacino-per-i-cassoni-della-diga-presto-laccordo-di-programma.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Rixi: "In corso importanti interlocuzioni tra la struttura commissariale e gli uffici spezzini". E sulla Pontremolese: "Strategica. E investiremo. Su Spezia risorse dal Mit per 120 milioni".
Viceministro Rixi, in occasione dell’ultimo sopralluogo nel porto della Spezia, risalente al mese di ottobre, aveva dichiarato che le nomine ai vertici delle authority commissariate sarebbero state fatte ’non prima della fine di gennaio’. Siamo a metà febbraio e il territorio chiede di risolvere quanto prima il nodo della governance.
"Le nomine dei presidenti arriveranno a breve. Abbiamo una visione chiara e ambiziosa. Bisogna garantire una piena collaborazione istituzionale e un allineamento con le esigenze locali, ed è fondamentale che le scelte siano fatte in sintonia col Parlamento e con i governatori delle Regioni interessate. La Spezia e Marina di Carrara sono scali importanti del Mediterraneo. Con la riforma che stiamo portando avanti, avranno il compito di rafforzare competitività e capacità dei nostri sistemi portuali, promuovendo una crescita sostenibile e al passo coi tempi. Spezia, in particolare, è uno dei nodi strategici all’interno della Tent-T Core network, quale porto del corridoio prioritario Scandinavia-Mediterraneo".
Cosa pensa dell’appello lanciato dalla Community portuale affinché, nelle valutazioni sulla futura presidenza, sia favorito non il ’paracadutato di turno’ ma una ’figura espressione del territorio’?
"I nuovi presidenti avranno competenza, visione strategica e capacità di lavorare in sinergia con le istituzioni. Vogliamo superare le barriere imposte da certa burocrazia consolidata nel tempo, anche per essere presenti in maniera concreta in alcuni scenari esteri. Dobbiamo essere in grado di agire con rapidità, ma anche con visione strategica. La riforma prevede di istituire una struttura capace di coordinare al meglio gli investimenti, valorizzando le specificità delle autorità portuali. È fondamentale che le scelte siano fatte tenendo conto delle rispettive esigenze, ma con una visione unitaria a livello nazionale".
Nei giorni scorsi la Community è intervenuta anche sul tema della riforma, sposando l’idea di una maxi-agenzia di coordinamento tra le Authority. Stiamo andando in questa direzione e cosa cambierà negli assetti?
"Siamo al lavoro su una società pubblica che permetterà di considerare la ‘piattaforma Italia’ come una banchina protesa verso il Mediterraneo. L’obiettivo è quello di rendere il sistema dinamico e resiliente, pronto a rispondere ai repentini cambiamenti del mercato e delle esternalità negative".
Sul declassamento delle Dogane si è scatenato un pandemonio. Ci aiuta a chiarire?
"A volte si dà seguito a voci che andrebbero verificate meglio. L’Autorità portuale di Ravenna, per esempio, ha parlato di ‘notizie infondate’ sulle presunte criticità connesse alla riorganizzazione locale dell’Ufficio delle Dogane: né declassamento, né ridimensionamento. L’Adm gode di autonomia organizzativa. Tuttavia, considerata l’importanza strategica di alcuni porti, il Mit si riserva di valutare e segnalare eventuali criticità legate alla riorganizzazione dell’Agenzia, qualora dovessero emergere impatti significativi sulle attività di nostra competenza".
Disco verde all’elettrificazione delle banchine e mano tesa sullo spianamento del fondale prospiciente il Garibaldi. Pare che il dialogo sull’asse Spezia-Genova sia ripreso a gonfie vele. Resta da sciogliere il nodo dei dragaggi: cosa può fare il Governo per accelerare?
"Le attività procedono bene. Il progetto esecutivo per la bonifica e la manutenzione straordinaria del fondale davanti al Garibaldi è in fase di finalizzazione. In parallelo, l’Adsp sta aggiornando il progetto di dragaggio del terzo bacino per l’ampliamento di Lsct-Contship, in vista del passaggio in Regione per l’ottenimento delle autorizzazioni. Le anticipo anche che sono in corso importanti interlocuzioni tra la struttura commissariale di Genova e gli uffici spezzini, per un accordo di programma sul riutilizzo dei sedimenti".
Significa che il materiale di risulta del dragaggio del terzo bacino potrebbe essere utilizzato per i riempimenti della diga di Genova?
"Potrebbe essere una soluzione, in base agli esiti della caratterizzazione, che devono comprovare la compatibilità dei sedimenti con la destinazione del materiale, e in base al coordinamento dei tempi tra lavori di dragaggio e realizzazione dei cassoni".
Sulla Pontremolese, invece, non ci sono risorse immediatamente spendibili, almeno stando a quanto dichiarato dal sottosegretario Tullio Ferrante. Ma quanto è davvero strategica questa infrastruttura per la portualità spezzina?
"La Pontremolese è un’infrastruttura strategica su cui il Governo ha intenzione di investire. Oggi l’attenzione è alta per garantire la conclusione dei cantieri avviati con fondi Pnrr, europei e del Mit. Le opere in corso alla Spezia ammontano a 148 milioni di euro, di cui 120 a carico del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, a conferma dell’impegno finanziario e strategico in corso per il potenziamento delle infrastrutture della città. Le più significative riguardano gli interventi strategici, tra cui spicca la realizzazione e l’elettrificazione del nuovo molo crociere nel primo bacino portuale, un progetto da 57 milioni di euro, di cui 34 del Mit. Fondamentale è il potenziamento degli impianti ferroviari di La Spezia Marittima nel porto commerciale, come previsto dal Piano regolatore portuale: 39 milioni, tutti del Mit. Inoltre, Spezia è il primo porto in Italia a completare l’iter per l’elettrificazione delle banchine con un investimento di 13 milioni, di cui 12 a carico del Mit. È un risultato storico verso la transizione ambientale e a beneficio della comunità, che potrà convivere con un porto più sostenibile e operativo".