La Spezia, 14 agosto 2024 – L’uomo seduto che per anni ha tenuto compagnia agli spezzini e ai tanti turisti, rimasti affascinati da quell’immagine in marmo sistemata all’ingresso del Museo Lia e realizzata dal maestro Sergio Tedoldi, adesso è nel verde. Tra l’erba alta, pezzi di ferro e rimasugli di magazzino lungo la strada che porta ai Buggi. Fuori dal centro città dove ha vissuto negli ultimi 10 anni. L’uomo seduto non è però “scappato” e neppure è stato spostato da qualche buontempone semplicemente perché la statua di marmo pesa almeno 3 tonnellate. Ma oltre all’immagine poco edificante di un pezzo d’arte parcheggiato in un luogo prossimo alla discarica è l’aspetto umano che viene inevitabilmente scalfito. Sergio Tedoldi ha 88 anni, è un artista, scultore, pittore che rappresenta Spezia come pochi altri e quella statua è stata un omaggio alla città. Vederla buttata è stata per lui, e non solo, una brutta sensazione. “Non credo di essere l’ultimo arrivato – commenta con molto rammarico – e per questo sono rimasto molto male da questa decisione che non ho ancora ben compreso. Ho soltanto ricevuto un messaggio qualche settimana fa che mi informava dello spostamento della statua”.
Le hanno specificato quale fosse l’altro luogo?
“Assolutamente no, per questo ho pensato che avrebbero potuto trasferirla al Colombaio oppure in qualche giardino. Ma vederla in un deposito è stata davvero una brutta sensazione. Ho fatto mostre in tutto il mondo, sono conosciuto e per quella statua ho ricevuto tantissimi complimenti”.
Che storia ha quella creazione?
“La stavo realizzando a Carrara quando nel 2015 l’allora dirigente alla cultura Marzia Ratti organizzò una mostra dedicata al sottoscritto al Lia. E così quell’Uomo seduto che stavo realizzando è diventato spezzino. Credevo di aver firmato una sorta di donazione ma dicono che in realtà non ci sia. E’ passato così tanto tempo e francamente non ricordo se ci sia stato o meno quel passaggio burocratico. Dico soltanto che per anni è stata vista da tantissime persone, spezzini, turisti e per questo ho ricevuto le congratulazioni. Inutile negare che sono rimasto molto male”.
Adesso dopo la grande delusione che cosa si aspetta?
“Soltanto di continuare a stare bene come adesso e vivere in salute. Di certo non voglio fare battaglie e neppure mi sento di farle. E’ stato brutto vedere che un proprio lavoro per anni sistemato nel cuore della mia città sia stato messo da parte in maniera così repentina. Immagino che per spostare quella statua abbiamo dovuto sostenere anche le spese per il trasporto. E’ stata fatta questa scelta e non posso dire altro, se non che avrebbero potuto sistemarla in un luogo diverso e non tra l’erba alta e lontano dalla vista”.