REDAZIONE LA SPEZIA

Ucciso a bastonate, Spezia sotto choc per la morte di Stefano Daveti

La tragedia accade in provincia di Reggio Emilia. L’uomo era fratello di Renzo Daveti, conosciutissimo gestore di enoteche e musicista

I carabinieri all'ingresso del casale dove è stato ucciso Stefano Daveti (nel riquadro)

I carabinieri all'ingresso del casale dove è stato ucciso Stefano Daveti (nel riquadro)

La Spezia, 25 giugno 2024 – Dolore a Spezia per la morte di Stefano Daveti, 63 anni, morto sull’Appennino reggiano dopo essere stato brutalmente aggredito.

Da chi, adesso cercano di ricostruirlo adesso i carabinieri, che sentono persone e cercano elementi per fare luce sulla vicenda. L’uomo, pur essendo ormai lontano dal capoluogo da diverso tempo, era molto conosciuto. Era stato un ex insegnante alle scuole superiori. 

L’omicidio è accaduto a Morsiano di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia. L’uomo era stato portato all’ospedale di Parma, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate. Daveti aveva acquistato qualche anno fa un casale nella località appenninica e lì abitava. 

E’ stato un vicino di casa a chiamare l’ambulanza. E proprio una lite con i vicini di casa potrebbe aver innescato un violento corpo a corpo. Sarebbe quindi spuntata una spranga con cui Stefano Daveti è stato colpito. Padre e figlio, che abitano appunto vicino al casale dell’uomo, sono stati interrogati dai carabinieri. Solo il figlio sarebbe al momento nel registro degli indagati.

Daveti in passato aveva creato problemi, aveva avuto problemi psichiatrici ed era seguito dai servizi sociali, come spiega il sindaco di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi. Questo ovviamente non giustifica quanto avvenuto. Qualcosa di terribile su cui appunto adesso cercano di far luce i carabinieri. E’ sconvolto Renzo Daveti, il fratello di Stefano, che vive ancora a Spezia dove è un conosciuto musicista e gestore di enoteche. 

"Non riesco a concepire un intervento così su di lui che, in fondo, non è mai stato un violento. Stravagante sì, ma mai violento con nessuno. Anzi, aveva molti amici qui, nella sua città di origine, che gli volevano bene e che ancora non sanno cosa gli sia accaduto" ha dichiarato il fratello. 

I carabinieri hanno sequestrato una spranga che potrebbe essere stata usata contro Daveti. Un fatto di sangue senza precedenti, nella piccola comunità dell’Appennino, e che ha profondamente scosso anche Spezia, la città nella quale Daveti è nato e cresciuto.