
Stop al reddito di cittadinanza Cgil: "Da Roma nessuna circolare"
Se ne sente parlare da diverso tempo, ma adesso il momento è arrivato. Da questo mese la misura di contrasto alla povertà e finalizzata al reinserimento delle persone occupabili nel mondo del lavoro introdotta nel 2019 dal governo giallo-verde, cesserà di esistere. A prendere il suo posto sarà invece l’assegno di Inclusione, formula con parametri più stringenti che il governo Meloni ha voluto sostituire al tanto discusso reddito di cittadinanza. Se nelle grandi città del centro e del sud Italia le proteste negli ultimi giorni hanno assunto toni decisamente accesi, in Liguria e nello spezzino per il momento il clima non è burrascoso anche se non si può escludere che il cambio di rotta porterà a delle ripercussioni sociali. Partiamo con alcuni dati utili a fornire il quadro complessivo dei nuclei familiari e delle persone che saranno direttamente coinvolte dalla riforma. In provincia di La Spezia secondo il report dell’osservatorio statistico con i dati rilevati dall’Inps le famiglie che hanno richiesto il reddito o la pensione di cittadinanza sono state 4.277 nel 2019, 3.210 nel 2020, 2.573 nel 2021, 2.807 nel 2022 e 983 nei primi sei mesi dell’anno corrente. Un dato che è andato quindi progressivamente a calare con l’eccezione dell’impennata - probabilmente dovuta alla crisi economica e all’inflazione scaturita dal conflitto russo ucraino - che si è verificata nel 2022.
"Nei primi sei mesi dell’anno nelle sedi di via Rosselli, Spezia e Sarzana abbiamo inoltrato 230 domande per il reddito di cittadinanza - ci ha spiegato Donatella Bruni, direttrice dell’Inca Cgil -un dato in calo rispetto all’anno precedente. A oggi non abbiamo ricevuto persone arrabbiate o alterate, ma abbiamo percepito un senso di rassegnazione fra i più". Nei giorni scorsi gli sms dell’Inps volti a comunicare ad alcuni beneficiari la sospensione del reddito di cittadinanza, sono arrivati anche nello spezzino. Ma quali saranno le linee da seguire per far partire l’iter procedurale per poter beneficiare delle misure sostitutive, sia da parte della cittadinanza che dei centri preposti alla loro attivazione, resta un mistero.
"A oggi - ha proseguito Donatella Bruni - non abbiamo ancora ricevuto alcuna circolare ministeriale. Sappiamo solo ciò che è stato detto fin ora, ovvero che servirà presentare l’Isee e che i nuclei che potranno richiedere l’assegno di Inclusione dovranno avere al loro interno una persona disabile eo un anziano. Aspettiamo indicazioni più precise perché siamo convinti che diverse persone verranno a chiedere informazioni". Come anticipato in Liguria i nuclei richiedenti il reddito di cittadinanza nel primo semestre del 2023 sono stati 9.711 contro i 16.452 dello stesso periodo dell’anno precedente con un calo nello spezzino del 43%. La Cgil è però convinta che le ripercussioni sociali non tarderanno ad arrivare e, a intervenire sull’argomento, puntando il dito sia sulla responsabilità che è stata scaricata "dal furore ideologico del governo" sui servizi sociali sia sulla carenza di organico del settore è stato il segretario provinciale del sindacato."La mancata attivazione di politiche attive per il lavoro - ha commentato Luca Comiti -lascerà migliaia di persone senza un sostegno e senza un lavoro. Crediamo sia necessario prorogare il termine per la sospensione del rdc e dare modo alla popolazione in condizione di bisogno di essere presa in carico dai servizi comunali. C’è bisogno di assumere rapidamente il personale mancante dei servizi sociali ed assicurare e garantire la loro formazione per dare le risposte necessarie ad un problema così grave come la povertà".
Elena Sacchelli