Stop alle consegne a casa. La protesta dei calicesi

Nuove difficoltà per la parte alta del territorio, tagliata fuori da un frana "Le aziende si stanno rifiutando di recapitare i nostri pacchi a domicilio".

Stop alle consegne a casa. La protesta dei calicesi

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Tagliati fuori anche dalle consegne a domicilio. La già difficile situazione in cui sono costretti a vivere i circa 400 abitanti dell’alto Calicese dopo la frana che dal 2 maggio scorso divide in due il territorio comunale, si aggrava per la decisione delle principali aziende di recapito di non effettuare più le consegne a domicilio. La segnalazione è di Alessandra Cacciavillani, ex consigliera comunale e residente nella ’zona franata’. "In questo contesto già difficile, la sospensione delle consegne a domicilio da parte dei principali corrieri ha aggravato ulteriormente la situazione – dice –. Invece di trovare soluzioni adeguate, i corrieri richiedono ai residenti di ritirare i pacchi presso attività commerciali a fondovalle o direttamente nei magazzini, soluzioni improponibili per molti residenti senza mezzi adeguati o per chi non sempre può affrontare simili spostamenti. Brt pare abbia capito l’esigenza di venirci incontro, e pare abbia organizzato uno, due giorni di consegna nei nostri luoghi". Un problema che ha riguardato da vicino anche l’ex consigliera. "Un corriere mi ha comunicato l’impossibilità di consegnare il pacco, lasciando come uniche opzioni il ritiro in magazzino o in attività commerciali esterne. Il problema non deriva dagli autisti ma da disposizioni aziendali che impediscono la consegna a domicilio, privando i residenti di un servizio essenziale e già pagato. È doveroso che le aziende garantiscano un piano stabile e sostenibile per rispettare il diritto dei residenti a ricevere i beni acquistati. Nonostante le numerose segnalazioni, nessuna azienda ha proposto soluzioni concrete. Chiediamo alle aziende collaborazione per garantire la consegna a domicilio almeno in giorni prestabiliti".

Matteo Marcello