Storie che profumano di salmastro

Ballerini, ospite di una rassegna letteraria per l’infanzia nel Milanese: "Scrivo soltanto al Pozzale"

Storie che profumano di salmastro

Lo scrittore sarzanese Luigi Ballerini, ospite della rassegna ’Un naviglio di libri’

Il suo prossimo impegno in agenda sarà la prima edizione del festival di letteratura per ragazzi e famiglie ’Un naviglio di libri’, in programma a Cernusco sul Naviglio dall’11 al 13 ottobre: una rassegna al debutto, progettata e diretta dalla giornalista e scrittrice milanese (spezzina di adozione) Claudia Fachinetti, nata per educare e allenare alla lettura bambini e ragazzi. Qui Luigi Ballerini, originario di Sarzana, già vincitore dei premi Andersen e Bancarellino, porterà i suoi libri che profumano di salmastro e con cui darà ufficialmente il via alla kermesse nella prima giornata. Come aprirà ’Un naviglio di libri’?

"Presenterò ’La fabbrica della supercrema’, scritto tutto al Pozzale, il mio buen retiro da scrittore estivo: qui sono accolto con pazienza, perché tollerano questo bizzarro signore con la camicia che sta al pc. Molti scrittori hanno un luogo dove amano scrivere e devo dire che la Palmaria è davvero significativa, oltre ad essere paesaggisticamente strepitosa: qui il flusso di pensiero può andare libero, anche grazie a silenzio e tranquillità. Insomma, un luogo magico che mi permette di vivere con la mia testa in altri tempi e in altri luoghi".

Che romanzo è il suo?

"È nato dal mio incontro con la biografia di Michele Ferrero, che mi ha affascinato per la cultura del lavoro e la sua concezione di imprenditoria rispettosa dell’uomo, che in qualche modo cercava uno sviluppo personale mai disgiunto dallo sviluppo del territorio. Desidero far capire ai ragazzi che dietro ai brand ci sono i cognomi di chi ha intrapreso una via. In Ferrero, nello specifico, c’era il desiderio di assicurare agli operai bisognosi di energie un dolce a base di cacao, che però all’epoca era molto caro. Iniziò con il ‘GianduJot’, da affettare e da mettere nella pagnotta, poi si è sviluppato in Nutella".

Qual è l’insegnamento per i ragazzi?

"Per loro è ambientato nel Giurassico, ma la forza della narrazione ti fa immedesimare in altre epoche come questa, in cui la cooperazione e la ricostruzione erano sforzo collettivo. I Ferrero hanno dato vita a un’azienda internazionale".

La nostra società è molto atomizzata; cosa possono fare i libri per ricucire le distanze?

"Lo scorso anno scolastico ho avuto la fortuna straordinaria di incontrare circa seimila alunni: un’occasione per constatare la sensibilità ai temi e alle questioni dell’umano e la capacità della narrativa di arrivare al cuore e al pensiero dei ragazzi, tramite i personaggi che sono attivatori di pensieri. Grazie alla loro mediazione, arrivo al dialogo. I giovani vivono il presente intensamente, ma mi accorgo che se la storia è potente, entra nel loro cuore gli fa superare ogni barriera".

Lei, sarzanese trapiantato a Milano a soli due anni e con una casa a Podenzana, ha eletto la Palmaria come sua seconda dimora. Che ne pensa delle mobilitazioni in difesa dell’isola?

"Trovo che sia importante sostenere quelle iniziative che non sono politicizzate o strumentalizzate, ma nascono da una sincera istanza popolare; è davvero bella questa affezione per un territorio, che diventa una radice personale, ma anche espressione di generosità perché si condivide. Non a caso, la Palmaria è Bene dell’Umanità Unesco e la sua preservazione e cura le vedo simili alla volontà di ordinare la casa per onorare l’ospite, che permette a locali e foresti di goderne appieno".

Chiara Tenca