Storie di vita in punta di penna. Il Dizionario bio-bibliografico su tutti gli scrittori spezzini

Ideato da Bilotti e redatto da Banti e Zattera per le edizioni dell’Accademia Capellini. Il volume, 650 pagine organizzate in 277 schede, raccoglie aneddoti e info sulle opere.

Storie di vita in punta di penna. Il Dizionario bio-bibliografico su tutti gli scrittori spezzini

Storie di vita in punta di penna. Il Dizionario bio-bibliografico su tutti gli scrittori spezzini

Dopo anni di lavoro passati a raccogliere notizie ed elaborare testi e dati per redigere 277 schede in circa 650 pagine, è finalmente pronto il ‘Dizionario bio-bibliografico degli scrittori spezzini, dalle origini ai nostri giorni’, ideato e curato da Giovanni Bilotti, redatto da Egidio Banti e da Alberto Zattera. Il Dizionario, edito col logo dell’Accademia Capellini, rappresenta nel panorama culturale della nostra provincia qualcosa di singolare. Il volume riguarda gli autori nativi della provincia della Spezia dal 1.200 a oggi, riporta notizie sulla loro vita e offre una rassegna delle opere pubblicate; la parte finale della scheda riferisce, invece, informazioni e particolarità sulle vicende dei libri pubblicati, sul contesto storico, sociale, artistico e letterario e offre spunti di giudizi critici. Un libro, quindi, che per sua natura resterà un documento imprescindibile, soprattutto per i posteri, data anche la ricchezza di notizie inedite.

Il testo sarà presentato nel Salone Sforza dell’Accademia ‘Giovanni Capellini’ in via XX Settembre dal presidente Giuseppe Benelli e dagli autori, domani alle 17. Questo Dizionario, con la quarta di copertina redatta dal sindaco Pierluigi Peracchini, è accompagnato da note prefatorie (degli autori e dal critico Francesco D’Episcopo) capaci di dare ragioni per riscoprire una secolare esperienza letteraria, che ha lasciato segni indelebili negli effetti, rendendo tangibile lo stretto rapporto fra letteratura e territorio. Quanto alla funzione mediatrice degli scrittori, pare assai efficace la sintesi che propone Benelli nella postfazione al Dizionario: "Lo scrittore è un testimone privilegiato della propria città, perché più di altri sensibile a luci, colori, suoni e soprattutto all’aspetto umano di uno spazio che diviene eminentemente soggettivo. Egli cerca di dare una possibile lettura a ciò che il mondo contemporaneo spesso ha reso illeggibile. L’insieme di questi autori, alcuni dei quali paiono emergere dal nulla, consente di cogliere la trama del territorio spezzino per restituirlo trasformato e trasfigurato in discorso letterario, in un testo, in cui allo spazio reale vengono associati valori immaginari e in cui si realizza e si propone la forma più felice di integrazione psicologica dello spazio cittadino".

Marco Magi

In fotoBilotti e D’Episcopo nello studio di Zattera