ILARIA GALLIONE
Cronaca

Strutture e personale ko: "Nessun investimento. Che tipo di riforma è?"

Le perplessità sulla riforma scolastica proposta dal Ministro Valditara toccano anche il mondo sindacale: Laura Scotti, segretaria generale della Flc...

Le perplessità sulla riforma scolastica proposta dal Ministro Valditara toccano anche il mondo sindacale: Laura Scotti, segretaria generale della Flc Cgil e insegnante alla scuola primaria ’Don Mori – 2 Giugno’ prende posizione sulle proposte avanzate per il futuro della scuola.

Cosa pensa di questa riforma?

"In realtà non credo che sia una vera riforma, perché nulla di quello indicato andrà a migliorare la scuola. Non si parla, infatti, di investimenti economici o di personale e non verranno introdotte grandi novità. Il primo esempio è proprio quello che riguarda la proposta di inserire il latino come materia facoltativa alle scuole medie. Non è un’idea innovativa visto che già diversi istituti offrono questa possibilità. Sarebbe magari stato più sensato renderlo obbligatorio, inserendo personale in grado di garantirlo a tutti. In questo caso si sarebbe individuato almeno un profilo progettuale che, invece, evidentemente manca".

Anche le altre indicazioni crede che vadano nella stessa direzione?

"Il fatto di cominciare a leggere la Bibbia già alle elementari non mi sembra così importante e anche cambiare la geostoria non appare un tema così rilevante. Il ministro dice di voler togliere l’ideologia dalle scuole, ma è esattamente il contrario. Non credo che sia utile concentrarsi sull’incrementare o meno la storia eurocentrica, come se già non lo fosse, ma bisognerebbe considerare una lettura della storia rivista ed allargata. Caso mai si sarebbe potuto creare dei seminari ad hoc su determinati argomenti".

Su quali punti Lei si soffermerebbe di più?

"La scuola dovrebbe essere pensata in un altro modo per migliorare tanti aspetti, come i precari, le classi pollaio e la riprogrammazione degli orari e i problemi strutturali degli edifici. È di tutto questo che si dovrebbe parlare, invece non si propone un vero cambiamento. La priorità dovrebbe essere cercare di porre rimedio ad una povertà educativa, che ha poco a che fare con l’aspetto economico, aprendo le menti e non tentando di circoscriverle".

Crede quindi che questa riforma non colga i problemi reali della scuola?

"La mia non è una contestazione politica, ma solo una valutazione sui contenuti. Quelle del ministro mi sembrano semplicemente delle linee guida da dare agli insegnanti, ma starà poi a loro articolare il programma scolastico. A parte questo non vedo sostanziali miglioramenti. È evidente che i ragazzi non sono stati realmente ascoltati e che ancora una volta non si è prestata reale attenzione a quelle che sono le loro esigenze".