
Volontari di Protezione civile impegnati in una recente allerta meteorologica. Il nuovo polo regionale di Protezione civile sarà realizzato a Brugnato (. foto di repertorio
Un incontro chiarificatore con i due referenti della Protezione civile della provincia della Spezia a poche ore di distanza dall’infuocata missiva in cui gli stessi volontari criticavano la scelta regionale (di cui diamo conto nella pagina successiva). E poi la lettera, inviata a tutti i sindaci e alla Prefettura, per spiegare e mettere alcuni punti fermi su una vicenda che ha assunto ben presto i toni della gazzarra politica. Così l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, ha voluto rispondere per le rime alle tante critiche piovute dopo l’annuncio della realizzazione del nuovo Polo logistico regionale di Protezione civile a Brugnato. "Una soluzione alternativa all’attuale assetto che non rappresenta un’opzione ma una necessità non più rinviabile, anche in ragione delle carenze strutturali della struttura di Santo Stefano di Magra – scrive Giampedrone –. Gli spazi esterni all’immobile sono concessi a Regione Liguria dal proprietario dell’area (Rfi; ndr) in via non esclusiva e pertanto non garantiscono la piena operatività per le finalità di stoccaggio, movimentazione e manutenzione dei mezzi della Colonna mobile regionale di Protezione civile; questo è peraltro dimostrato dal concentramento presso il Polo di Villanova d’Albenga dei mezzi e delle attrezzature acquistati dalla Regione dal 2018 ad oggi per oltre 3 milioni di euro negli ultimi anni". Un immobile, quello di Santo Stefano, che per Giampedrone richiede interventi strutturali e manutentivi importanti per renderlo conforme all’utilizzo per fini di Protezione civile nel rispetto delle normative. "Per Regione Liguria tali investimenti per un immobile di proprietà di terzi risulterebbero ingiustificabili e ingiustificati" rilancia l’assessore, specificando che la scelta la scelta di cercare una soluzione alternativa all’attuale polo "non è ulteriormente procrastinabile".
Quello per l’individuazione della zona di Brugnato è stato peraltro un percorso non breve, con verifiche rispetto alla coerenza con le finalità dell’area, inserita in un contesto territoriale in cui sono presenti anche la centrale del 118 e il distaccamento dei Vigili del fuoco. Giampedrone risponde poi nel merito delle preoccupazioni sollevate dai sei sindaci della Val di Magra, "conseguenti a una errata concezione del prossimo Polo regionale, che non sarà a servizio esclusivo della provincia della Spezia, ma sarà a supporto di tutta la Liguria, con particolare riferimento al levante ligure compresa anche la Città Metropolitana di Genova". Poi, la chiosa finale, che è quasi una sentenza: "La decisione in merito alla realizzazione di un nuovo Polo logistico regionale di Protezione civile spetta esclusivamente alla Regione non solo in ragione degli investimenti necessari a carico dell’ente e delle responsabilità dell’amministrazione regionale nei confronti dei volontari, ma anche in ragione della sua strategicità di portata regionale. Si prende atto, infine, del fatto che l’azione dei sindaci (i sei della Val di Magra; ndr) sia in evidente assenza di concertazione con le altre amministrazioni comunali interessate, che sono i restanti 26 Comuni spezzini e tutti i 67 Comuni della Città metropolitana di Genova, nei cui territori potrà eventualmente essere ricercato un sito alternativo a Brugnato per la realizzazione del nuovo Polo logistico regionale di Protezione Civile".