FRANCO ANTOLA
Cronaca

"Superbonus, serve una proroga al 2023"

La richiesta dell’Ordine dei commercialisti. "Strumento importante per il rilancio dell’economia, ma con riscontri ancora limitati"

di Franco Antola

Un importantissimo strumento di rilancio economico per le imprese, in chiave di sicurezza e sostenibilità, oltre che una grande opportunità per tante famiglie. Ora serve però un quadro di maggiore certezza sulla durata del beneficio fiscale con la proroga almeno al 2023 di tutte le agevolazioni previste. L’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della Spezia non ha dubbi: serve uno sforzo ulteriore per garantire la massima "resa" del Superbonus 110%, una misura che, sulla carta, ha grandi potenzialità ma che finora ha avuto un riscontro ancora piuttosto limitato. "I segnali che noi abbiamo dalle prime dichiarazioni dei redditi riferite al 2020 – conferma il presidente dell’Ordine spezzino Alberto Funaro – confermano che l’avvio, in provincia, appare piuttosto lento e questo a causa anche dell’oggettiva complessità della normativa".

Un po’ tutti gli operatori economici e sociali sono in allarme a causa dell’incertezza sull’orientamento del Governo in ordine alla proroga. E’ una preoccupazione anche vostra? "Sicuramente. Finora non risulta essere pervenuta alcuna conferma ufficiale sulla proroga della misura, che per poter avere un impatto importante in termini di crescita del settore, della sua filiera e di aumento dell’occupazione, necessita di una durata adeguata, indispensabile soprattutto nel caso di interventi complessi come quelli condominiali e volti alla demolizione e ricostruzione, che impiegano anni per essere attuati". In sostanza cosa chiedete? "E’ necessario prorogare almeno al 2023 tutte le agevolazioni finora previste adottando una netta semplificazione delle norme vigenti. Eventuali decisioni di rimandare l’estensione del Superbonus alla Legge di Bilancio, che si decide solo a dicembre prossimo, come trapelato in queste ultime ore, avrebbe l’effetto certo di rallentare, se non di bloccare i lavori. Impensabile che famiglie e operatori economici possano programmare investimenti così complessi senza avere fin da ora certezza della durata del beneficio fiscale. Una decisione che non appare in linea con le intenzioni più volte espresse dal Governo e dalle forze parlamentari di incentivare la spesa e quindi gli investimenti per la crescita.

Il Superbonus 110% è infatti finora uno dei principali strumenti di immediato rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad oggi operativo. Limitarne la durata e contenerne gli effetti - pari a 1 punto di Pil in più all’anno - è una scelta di retroguardia, non certo ammissibile in questo periodo storico". Si è detto che il pieno successo del Superbonus è rallentato anche dagli accordi stipulati dai principali gruppi bancari con le grandi società di consulenza che limiterebbero l’azione dei piccoli consulenti, delle aziende minori e dei piccoli istituti di credito. "I commercialisti stanno lavorando proprio per questo ad un accordo con gli istituti di credito e il sistema camerale puntando a dare maggiore concretezza e rapidità alle pratiche del Superbonus, soprattutto sul fronte della cessione del credito. Non solo. Sarebbe auspicabile che tutte le misure a sostegno degli interventi di rigenerazione edilizia diventassero strutturali".