’Survival People’. Soli nella natura e senza comfort

Un’idea dello spezzino Cirillo. La base in Valdurasca. E va forte per il team building e gli addii al celibato.

’Survival People’. Soli nella natura e senza comfort

’Survival People’. Soli nella natura e senza comfort

Una dimensione che molti sono abituati a vedere soltanto nei film o a leggere nei romanzi. Soli, o quasi, in mezzo alla natura, senza o con poca acqua da bere, senza cibo, senza un rifugio, lontano da comfort che ormai tutti diamo per contati. Che sia per una giornata o per un intero week end. Così, ci si ritrova a doversi costruire un riparo naturale, ad accendersi un fuoco, a potabilizzare l’acqua, orientarsi in mezzo al bosco guardando le stelle. In una parola a sopravvivere. Ma attenzione: quello che sulla carta potrebbe sembrare un incubo, con la guida di Cristian Cirillo si trasforma in un’avventura capace di insegnare molto: su di sé, sulla propria capacità di stare in gruppo e sul rapporto con la natura.

Si chiama Spezia Survival People il progetto fondato da questo spezzino che si divide fra la città natale e il capoluogo lombardo, dove presiede la società sportiva Milano Skating, per promuovere le attività di sopravvivenza e bushcraft. Corsi, raduni e non solo, perché la sua proposta sta diventando sempre più gettonata anche per occasioni speciali, come ad esempio gli addii al celibato e le giornate dedicate al team building. Istruttore di sopravvivenza che ha in tasca diversi brevetti, ha dato vita a quest’associazione affiliata agli enti di promozione sportiva Csen e Aics, riconosciuti dal Coni nel 2020, iniziando l’anno dopo con i corsi, spinto dalla passione per queste attività. Dopo essersi formato, ha aperto una scuola in Valdurasca, che ospita il campo base in un bosco di sette ettari fra castagni e acacie. Oltre a questo, svolge attività sull’Appennino Tosco-Emiliano, vicino Bagnone: è capo istruttore e collabora con due ex allievi che lo supportano nei vari campi.

"Si rivolgono a noi persone di tutti i tipi – spiega Cirillo –: potrebbe venire l’amante del trekking che vuol prepararsi meglio, nel caso si trovasse in situazioni di emergenza, ma anche i semplici amanti della natura, oppure padri e figli, coppie e single in cerca di avventure e amici che vogliono sfidarsi fra loro o festeggiare l’addio al celibato. Basta avere una mobilità di base, non ci sono preclusioni". A spingerlo verso lo Spezzino, oltre alla voglia di intraprendere questo nuovo progetto, anche la voglia di rientrare nella terra natale. "Stiamo bene in mezzo al niente e ce la godiamo" scherza. Ma subito dopo sottolinea che l’esperienza ’Survival’ lascia un segno in tutti, bambini compresi: a loro insegna come muoversi in un ambiente naturale e, ci tiene a sottolineare, li allontana dall’elettronica. "Cambia il loro carattere, cambia l’umore, si riavvicinano a ritmi più naturali". E anche per gli adulti avviene un piccolo miracolo. "Per un giorno e mezzo si dimenticano di tutto".

Chiara Tenca